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Maxi Pinocchio a Taleggio, cresce il museo di Pietro Arnoldi

Un maxi Pinocchio alto cinque metri, tutto in legno…. come deve essere il burattino. E’ quello realizzato dallo scultore originario di Taleggio Pietro Arnoldi, 69 anni, e installato in località Mazzola, sulla mulattiera che scende dalla chiesa di Peghera di Taleggio al ponte dei Senesi, seguendo la strada carrabile. È fisso, alto cinque metri e con lui ci sono altre grandi figure (una piovra, un bruco, alcune donne). Qui, infatti, dal 2022, è stato allestito un museo a cielo aperto delle sculture di Arnoldi che viene arricchito di anno in anno.

Pietro Arnoldi vive e lavora a Milano, un artista che è in grado di esprimersi in molte forme artistiche dalla pittura alla scultura, alla scenografia, al design. Utilizza diversi materiali per realizzare oggetti e complementi d’arredo, dal ferro battuto al vetro. Ma è nella scultura e nel legno che ha trovato la sua ispirazione: il suo maggiore interesse è oggi recuperare legni antichi e farli diventare opere d’arte. Come ha fatto con Pinocchio, per il quale ha realizzato un vero e proprio progetto, realizzando i diversi personaggi della storia di Collodi.

Vasto il  suo percorso artistico che lo ha portato a esporre in molte città d’Europa e nel resto del mondo. La sua produzione prevede anche opere di design per l’arredamento con la realizzazione di tavoli e sedie.

“Il parco, chiamato Felice, prende il nome da mio padre che mi ha lasciato il podere a Taleggio – racconta l’artista –. All’inizio ho aperto il parco per mettere in mostra Pinocchio – la statua di legno alta 5 metri – che ha riscontrato il grande interesse di un vasto pubblico, specialmente dei bambini. Col tempo ho pensato che Pinocchio raccontasse anche un parte della vita contadina: ho voluto integrare la favola, che la mia infanzia ricorda bene, nel vivere quotidiano”.

L’obiettivo è quello di coinvolgere bambini, giovani e adulti, in modo che chi passa abbia una rappresentazione del vivere di un tempo. “Questo è lo scopo per cui ho raccolto attrezzi del contadino, del falegname e tutto ciò che testimoniasse il lavoro in Valle. Nel parco vi sono altre sculture come il Bruco e la Piovra, così come un pannello intagliato e colorato che rappresenta la donna libera. Altre opere saranno presenti per accogliere chiunque vorrà visitare il parco, e ci sarà presto anche un tavolo con Pinocchio intento a bere, pronto a dare il benvenuto agli avventurieri.”

Il legno è sempre stato presente nella vita di Pietro, fin dalla sua infanzia. “Da piccolo il mio gioco era imparare a fare quello che mio padre faceva: il falegname. Poi, quando Felice è venuto a mancare, ho deciso di unire la mia passione dell’arte, sempre coltivata, alla lavorazione del legno. Studiando e lavorando, ho accresciuto in me sempre più coscienza del mio essere e delle mie capacità, e ho cercato di trovare un riconoscimento in società attraverso un simbolo: la figura del Pinocchio.”

Pinocchio rappresenta per Pietro Arnoldi una sorta di giocoliere di se stesso, che lo accompagna nel “gioco” dell’arte, una passione che ora, arrivato all’età di 69 anni, lo aiuta a non invecchiare. “La vita è un gioco, aiuta i bimbi a crescere e ai vecchi a mantenersi giovani”, conclude.

Il Pinocchio di Peghera

Mercoledì 24 luglio 2024

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