Tanto rumore per nulla, forse direbbe qualcuno. Di fatto il decreto dello scorso 28 ottobre che sembrava vietare categoricamente a bici e moto di percorrere strade forestali ha suscitato polemiche e forti reazioni delle associazioni delle due ruote. Un decreto forse poco chiaro. Dopo la levata di scudi, ecco, quindi, arrivare, a stretto giro di posta dall’entrata in vigore del decreto, le precisazioni sia del ministero dell’Ambiente sia di Regione Lombardia.
“Il decreto 28 ottobre 2021, pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’1 dicembre 2021, contiene esclusivamente le linee guida per le Regioni allo scopo, pienamente condiviso dalle Regioni in sede di Conferenza Stato Regioni e dai Ministeri concertanti (MIC e MITE), di uniformare a livello nazionale le norme riferite alle modalità di costruzione della viabilità forestale, che già esistono nelle singole legislazioni regionali, e dare dunque uniformità alla eterogenea nomenclatura adottata. È opportuno rammentare che la competenza primaria in materia è delle Regioni, e ogni regione e provincia autonoma ha già una sua legge regionale che disciplina gli aspetti strettamente tecnici e la fruibilità di tali viabilità”.
“Il Decreto ministeriale – recita invece la a Nota di Regione Lombardia – prevede che le strade forestali e silvo-pastorali non siano soggette al Codice della strada e dispone che le Regioni regolamentino il transito. È invece consentito il transito di mezzi non motorizzati, come le biciclette e le slitte. In particolare – conclude la nota – la legge lombarda prevede che il transito sulle strade agro-silvo-pastorali sia disciplinato da regolamenti comunali”.
Venerdì 17 dicembre 2021