Ormai è considerato tra i più importanti allevatori italiani di uccelli ibridi. E tra i primi tre al mondo. Mario Manzoni, 70 anni, di San Pellegrino, al 54° campionato italiano di ornitologia disputatosi dal 10 al 17 dicembre a Lanciano (Chieti), si è aggiudicato ben tre medaglie d’oro, appunto nella categoria ibridi.
Campione italiano, come lo era stato lo scorso anno – sempre per gli ibridi – a Montepulciano. E sempre nel 2022, a Napoli, si era classificato terzo al campionato mondiale. Cosa significa ibridi? Manzoni, ex piccolo imprenditore nel settore dell’elettronica, alleva uccelli dal 1980 (dopo un passato da cacciatore). Oggi ne ha circa 150 che nascono nel suo allevamento a Pregalleno di San Pellegrino, tutti con una sorta di carta d’identità. Condizione necessaria per partecipare ai campionati. E lui è sicuramente tra i campioni degli ibridi, ovvero degli incroci. “Attività difficilissima – racconta – perché incrociare specie diverse porta a difficoltà di sopravvivenza. Gli allevatori che si cimentano in questo sono pochi, proprio per la difficoltà che ne deriva”.
Manzoni ha vinto tre titoli a Lanciano (nelle 50 categorie erano in gara 12mila soggetti), con tre diversi incroci: di Crociere Fasciato e Ciuffolotta, di Carpodaco messicano e Crociera comune, quindi di un Cardellino maior con una Ciuffolotta maior. A volte arriva a fare incroci che diventano quasi esemplari unici al mondo, come l’ibrido nato da un Verzellino e una Verdona, vincitore quattro anni fa ai campionati di Bari (esemplare ancora oggi vivente).
Il criterio per decretare il miglior soggetto? “L’ibrido deve avere il 50% delle caratteristiche della madre e il 50% dal padre”. Condizione che, per esempio, è stata raggiunta (con il punteggio massimo) nell’incrocio di Cardellino e Ciuffolotta. “Lo faccio tutto per passione – dice – Mario, conosciutissimo per questo a San Pellegrino -. Facevo il cacciatore di uccelli, ora, invece, mi diletto a farli nascere”.
Martedì 19 dicembre 2023