Aveva aperto 50 anni fa, era il 1973, per iniziativa di Delfino Ruffinoni, guardiano della diga, e della moglie Rosalba Begnis, conosciuta da tutti come Rosy. Tanto che il bar divenne poi bar Rosy, un punto di riferimento per chi raggiungeva e raggiunge ancora oggi il laghetto di Cassiglio.
Proprio un anno fa la scomparsa di Rosy, a 73 anni. “L’estate scorsa – dice la figlia Sonia Ruffinoni – siamo riusciti a tenere aperto come società di eredi, poi abbiamo chiuso a settembre”. Sul bar era comparso anche il cartello “vendesi”, ma l’intenzione di Sonia era quella di continuare. E così è stato. Il bar ora RIAPRE DAL 1° MARZO, in modo continuativo. Titolare sarà Sonia che sarà aiutata nella gestione dalla figlia Jasmine e dalla nipote Nicole.
“Farò il possibile per accogliere con simpatia i clienti affezionati del bar Rosy – dice Sonia, 51 anni -. Sarà un tributo anche alla mamma, e a un grazie a tutti quanti mi hanno sostenuto, a partire da mio marito Marco per il suo costante incoraggiamento”.
“Mia mamma ha dedicato tutta la sua vita al lago e al suo sviluppo – ricordava la figlia Sonia l’anno scorso -. Grazie a lei qui tante compagnie hanno trovato un punto di ritrovo, dove trascorrere giornate in allegria. E’ sempre stata disponibile con tutti. Ricordo, quando, nell’anno dell’alluvione, nel 1987, ospitammo diverse persone che erano rimaste isolate”. Ora si riparte con Sonia e figlia, per iniziare un altro mezzo secolo di storia in riva al lago.
Sergio Sonzogni
Lunedì 27 febbraio 2023