Il 16 gennaio Marco Serafini, ingegnere 36enne di Bergamo, con gli amici Emanuele Cavenati, 36 anni di Bonate Sopra, e Lorenzo Maddaluno, 33 anni, di Villa di Serio, ha aperto una nuova via di salita alla parete Nord dello Zucco Barbisino (metri 2.152), la vetta più prominente verso la Valtorta, nell’acrocoro Zuccone Campelli – Zucco di Pesciola – Zucco Barbisino (Piani di Bobbio). La nuova via è stata denominata dai tre alpinisti Grønn (“verde” in lingua norvegese).
La parete, ben visibile salendo con la seggiovia che dai Piani di Ceresola sale ai Piani di Bobbio, costituisce una lunga e imponente muraglia calcarea di circa 250 metri di altezza e ben 500 metri di estensione, dominante la Valle dei Mughi (anche detta dei Megoffi), che forma un selvaggio circo incastonato tra lo Zucco Barbisino, i Denti dei Mughi e la Corna Grande, contrastante con la parallela Valle dei Camosci. La Valle dei Mughi, anche se a poche centinaia di metri dai Piani di Bobbio, si estranea in un ambiente selvaggio, solitario e di stampo alpinistico (ben noti anche i fenomeni micro-climatici di risalita dal sottosuolo di aria fredda di origine carsica, che determinano effetti frigoriferi e di ghiacciaie nei ghiaioni alla base della parete Nord dello Zucco Barbisino).
Sulla Parete Nord dello Zucco Barbisino esistono già vie di arrampicata di stampo storico (anni ’30, Vitale Bramani e soci) e anche più moderne, ma la linea della via Grønn risolve il superamento diretto della fascia nerastra strapiombante nel settore centrale della parete, mai salito prima (linea rossa nella foto panoramica, scattata dall’arrivo della seggiovia di Valtorta).
Ecco il racconto riportato da Marco Serafini nel nostro Forum ValBrembana:
http://forum.valbrembanaweb.com/alpinismo-arrampicare-valle-brembana-f125/gronn-t11789.html
“Domenica (16 Gennaio, ndr) lasciamo la macchina al parcheggio degli impianti alle 5 e torneremo con le frontali alle 19. Lorenzo ci aspetta all’ingresso della valle dei Mughi, dove ha piantato la tenda la sera prima. L’avvicinamento è ben tracciato e su neve primaverile. In un paio d’ore siamo legati all’attacco. Ci slegheremo al tramonto, 8,30 ore più tardi. Tra i nodi, un’avventura bellissima, con un tiro centrale da mozzare il fiato. Raggiunta la fascia nera aggettante, Grønn si incunea dritta come un fuso spaccando gli strapiombi con un tiro che mette i ramponi nel vuoto. Aperto in precedenza da Emanuele, alla mia prima ripetizione fui colto di sorpresa dall’esposizione, mi irrigidii e arrampicai male fino alla sosta. Questa volta resto calmo e salgo. Il resto è divertimento puro: traversi, camini, diedri, pendii di neve marmorea e sfondosa a tratti; tutto da proteggere e salire di corsa per uscire in vetta con l’ultimo sole!”.
“La via Grønn affronta direttamente la fascia nera strapiombante che caratterizza la porzione centrale della Nord dello Zucco Barbisino. I primi due tiri corrono paralleli alla via Andrea Dry (aperta da Valentino Cividini) di cui Grønn condivide l’attacco. Dalla seconda sosta la via impenna e non perde verticalità fino al superamento della fascia centrale, in uscita dal sesto tiro. Il tiro chiave, il quarto, segue una spaccatura nerastra che si insinua tra gli strapiombi. É un tiro emozionante, molto continuo ed aereo; ci si trova ad arrampicare nel punto più esposto della parete, a picco sui pendii nevosi basali. La via prosegue con un lungo traverso e un divertente camino che permettono di superare il tratto più verticale e raggiungere i pendii nevosi sommitali. Ancora tre lunghezze su terreno più facile e si sbuca sulla croce di vetta”.
Martedì 1 febbraio 2022