Il ghiacciaio del Mandrone sul massiccio dell’Adamello rappresenta il più importante e potente archivio della storia ambientale ed umana della Alpi con il suoi 270 metri di profondità. Nell’intero Arco Alpino non erano mai stati perforati così tanti metri di ghiaccio per misurare e ricostruire gli ultimi 300 anni dell’area alpina.
Grazie al progetto Ada 270 sarà possibile procedere alla perforazione e conservazione del ghiaccio estratto che sarà destinato ad analisi e misurazioni da parte del team scientifico per andare a ricostruire la storia climatica ed ambientale.
Per la prima volta sarà possibile rilevare le temperature verticali del ghiaccio, gli allungamenti e le deformazioni che si presenteranno sulla verticale del foro.
“L’obiettivo – ha detto Fabrizio Piccarolo, direttore di Fondazione Lombardia per l’Ambiente – è rilevare gli effetti del cambiamento climatico e delle sue conseguenze su territorio, ambiente e disponibilità idrica attuale e futura. La ricerca vuole spostare l’attenzione dello studio sui ghiacciai da una prospettiva esclusivamente climatica (com’è stato prevalentemente fino ad oggi) ad una ambientale, mirando ad estrarre tutte le preziose informazioni, comprese quelle biologiche, geologiche e chimiche, presenti nel più profondo archivio d’Italia.
Questa ricerca ci permette anche di riprendere e focalizzare tutta una serie di temi importanti connessi al cambiamento climatico delle aree alpine, come lo scioglimento del permafrost, l’intensificarsi degli eventi di dissesto e altre tematiche ambientali che sicuramente condizioneranno lo sviluppo del territorio nei prossimi cinquant’anni”.
Partner pubblici e privati del progetto “ADA 270” sono Regione Lombardia, Fondazione Lombardia per l’Ambiente, Comunità Montana della Valcamonica (partner istituzionali e finanziatori del progetto), Università Bicocca, Politecnico di Milano, Land & Cogeo (partner tecnici e scientifici attuatori, coordinati da Fondazione Lombardia per l’Ambiente), Edison, Valcamonica Servizi e Acqua Surgiva (sponsor privati).
“Il Mandrone – annota Valter Maggi, docente di Geografia fisica e geomorfologia dell’Università Bicocca e coordinatore del team scientifico del progetto che si svolge nel territorio di Saviore dell’Adamello – è il ghiacciaio più profondo d’Italia: 270 metri di ghiaccio che raccontano com’è cambiato il clima e qual è stato l’impatto dell’uomo sulle Alpi Centrali negli ultimi secoli.
La carota di ghiaccio prelevata dai ricercatori sarà studiata presso l’EuroCold Lab dell’Università di Milano-Bicocca, in collaborazione con enti di ricerca Italiani e stranieri, e permetterà di ricostruire la storia di tutto ciò che si è depositato sul ghiacciaio, di origine naturale oppure umana”.
“Il Parco dell’Adamello – ha ricordato Massimo Maugeri, assessore con delega al Parco dell’Adamello della Comunità Montana Valle Camonica – si fregia di avere al proprio interno il ghiacciaio più grande di tutte le Alpi Italiane. Considerata questa valenza per noi è estremamente importante cercare di tutelarlo e valorizzarlo”.
Mirco Pendoli, assessore all’Ambiente della Comunità Montana Valle Camonica, ha evidenziato che il territorio, riconosciuto Riserva della Biosfera all’Unesco anche grazie alla presenza dell’immenso ghiacciaio dell’Adamello, è “una grande opportunità sia dal punto di vista scientifico, ambientale e climatologico”.
“Da subito – spiega Lino Zani, responsabile della comunicazione di ADA 270 – vogliamo allargare ad un pubblico più vasto possibile i contenuti di questa operazione senza precedenti, in sintonia con gli obiettivi di educazione ambientale e conoscenza scientifica connaturati al progetto. Per questo, già nella fase di estrazione del ghiaccio, abbiamo previsto un collegamento continuo con il Campo Base, con collegamenti quotidiani di circa tre ore con le scuole, con istituti di ricerca, università, redazioni giornalistiche e mezzi d’informazione, per facilitare il coinvolgimento diretto di chiunque abbia a cuore la tutela dell’ambiente e il valore del nostro territorio
Giovedì, 8 aprile 2021