E’ la gara regina delle Ultra Trail, quelle corse “pazze” al limite delle forze umane, da correre sulle montagne, anche a 3.000 metri di quota, per centinaia di chilometri. La Ultra Trail du mont Blanc (Utmb), nata nel 2003 e da quest’anno finale mondiale, è il palcoscenico dove si forgiano le leggende di questa specialità. Vincere qui è il sogno di molti, ma realizzato da pochi. Qui si accede solo dopo aver superato altre ultra trail in giro per il mondo, grazie a un punteggio e poi a un’estrazione.
A inizio settembre, Ernesto Locatelli, 61 anni, pensionato di Almè, ha conquistato il titolo nella categoria 60-64 anni. “Un’emozione indescrivibile – dice il runner, ex operaio alla Rulmeca, già appassionato di mountain bike e da una decina d’anni protagonista di ultra trail -. Si correva fino a 2.700 metri di quota, con un pubblico incredibile. Emozioni difficili da raccontare”. Ma anche fatiche tremende, che mettono alla prova il fisico: ogni corridore che taglia il traguardo della Utmb, si porta via una vittoria personale, avendo affrontato e superato le sfide del Mont Blanc.
Si parte all’alba, da Chamonix (Francia) e si percorrono 170 chilometri con oltre 10mila metri di dislivello attraversando i confini con Italia e Svizzera, immergendosi in ben sette valli, percorse da oltre 70 ghiacciai e circondate da 400 vette, prima di arrivare al traguardo nella magica piazza di Chamonix (un itinerario che un escursionista, in genere, percorre in 14 giorni).
Sono circa 2.800 i corridori che vi hanno preso parte da tutto il mondo e che avevano a disposizione un massimo di 46 ore 30 minuti per completare la gara. Ernesto Locatelli, consigliere Cai dell’Alta Val Brembana e runner per il Gruppo sportivo Orobie, ha chiuso in 32 ore, fermandosi per recuperare, complessivamente, solo un’ora. Il vincitore assoluto è stato l’americano Jim Walmsley, 33 anni, che ha percorso i 170 chilometri in 19 ore e 37 minuti.
“Sono più che soddisfatto – dice Locatelli – in un’annata caratterizzata da problemi al tendine d’Achille che non mi permetteva allenamenti regolari. Ma alla fine, con tanta testa, volontà e sacrifici, ho voluto chiudere un cerchio che mi mancava. Oltre alla Tor de Geants (330 chilometri in Val d’Aosta) chiuso nel 2021 intorno alle 109 ore, un titolo italiano master nel 2020 a Cantalupo Ligure, ora la vittoria nella gara regina sul monte Bianco. Ringrazio soprattutto mia moglie Roberta e tutti i miei amici che trepidamente mi hanno seguito dal live. E come avrei potuto deluderli?”.
Venerdì 13 settembre 2023