“Intitolare vuol dire raccogliere un esempio perché diventi ispirazione”. Così il vescovo di Bergamo, Francesco Beschi, mercoledì 18 settembre, in occasione dell’intitolazione della caserma dei vigili del fuoco di Zogno a Enio Salvi, il pompiere zognese morto a 44 anni nel 2006, durante un intervento di spegnimento su un tetto a Sedrina.
Tante le autorità presenti alla cerimonia di intitolazione, a cominciare dal sottosegretario al ministero dell’Interno, Emanuele Prisco, il capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, Carlo Dall’Oppio, il direttore regionale Fabrizio Piccinini, il comandante provinciale Vincenzo Giordano, il prefetto Renato Franceschelli, i carabinieri con il comandante della Compagnia di Zogno, maggiore Pablo Salari, vertici della Guardia di Finanza, il vicepresidente della Provincia Matteo Macoli, l’assessore regionale Paolo Franco, il consigliere regionale Jonathan Lobati, il presidente della Comunità montana Valeriano Bianchi e tanti sindaci.
A benedire la targa, all’ingresso della caserma (ristrutturata in questi anni con fondi della Comunità montana), il vescovo Beschi. Il taglio del nastro con la moglie di Enio Salvi, Daniela Sonzogni, e la figlia Amelia. Mille gli interventi che, in media, ogni anno, vengono effettuati dai vigili del fuoco del distaccamento zognese, che nacque proprio trent’anni fa, nel 1994.
Giovedì 19 settembre 2024