La Sanpellegrino, in piĆ¹ occasioni, ha dato dimostrazione di voler sfruttare un’eventuale tramvia per il trasporto dell’acqua minerale. Ma la Valle Brembana, per avere la tramvia, deve restare unita sullo stesso binario, evitando divisioni e non subendo le decisioni altrui. Questa in sintesi la posizione del “Comitato Ferrovia Ambiente e Salute Valle Brembana” dopo le recenti notizie sul vertice Teb-Bim per il prolungamento della tramvia da Villa d’AlmĆØ (dove arriverĆ nel 2026) fino a San Giovanni Bianco.
Ecco la posizione del Comitato
“Una strada, migliorabile, ma che certo lascerĆ comunque molti problemi; una ciclabile, da completare e adeguare a standard tecnici, ma soprattutto, ora, il tanto atteso ripristino di un binario almeno fino a San Pellegrino (ciclabile e tramvia avanti insieme).
Il recente vertice tra dirigenti Bim, Teb e Amministratori Pubblici sullo Studio di FattibilitĆ della Tramvia fino a San Giovanni Bianco ha ribadito la non sostenibilitĆ economica dell’ opera se non ci sarĆ la partecipazione di NestlĆ© con il trasporto su ferro delle acque minerali in partenza da San Pellegrino. La notizia ĆØ stata divulgata poi come una assoluta ed imprevista novitĆ , con lo stupore del vice sindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi.
TRASPORTO MERCI NECESSARIO PER AVERE LA TRAMVIA
In realtĆ nulla di nuovo sotto il sole, anzi, quello del necessario contributo ai costi di esercizio della futura tranvia da parte del trasporto delle merci ĆØ oltre che una grande opportunitĆ , un mantra giustamente ribadito giĆ da molti anni dai dirigenti Teb e sin dai primi mesi del 2018 anche dal nostro stesso comitato ad ogni occasione di dibattito pubblico compresi gli incontri presso il Comune di Zogno (alla presenza anche degli amministratori di San Pellegrino), per la procedura di approvazione del progetto per il nuovo polo logistico Sanpellegrino Flagship Factory (reso possibile dalla precedente vendita del sedime ex FVB da parte dellāamministrazione del Comune di Zogno alla stessa Azienda di acque minerali).
Bene, eccoci di nuovo a riflettere sulla mobilitĆ delle merci e delle persone in val Brembana con uno sguardo verso il futuro, sempre a partire dalle proverbiali code sulla strada vallare, fatte dai turisti nei giorni festivi e dai pendolari nei giorni feriali che negli orari di punta la percorrono da e verso l’hinterland, con la nota ed eccessiva presenza di mezzi pesanti, per buona parte anch’essi pendolari ma tra San Pellegrino e il deposito di Madone.
Ci vorranno ancora altre strade, auto, camion, bus per sbrogliare questa annosa situazione o magari sarebbe bene considerare seriamente anche il possibile contributo dato dal reintrodurre in valle un trasporto pubblico su ferro integrato e passante?
Nellāattuale e futuro contesto economico, sociale e ambientale (āeventi terribili legati palesemente al cambiamento climaticoā āoccorre assumere la piena consapevolezza che siamo in ritardoā per dirla con le parole del presidente Sergio Mattarella del 27 luglio 2023), su cosa ĆØ bene lavorare? Quali i nodi critici? Dove e in quale modo si puĆ² agire, per andare in quale direzione, con quale idea di Valle, con quale visione del presente e del futuro locali e non solo?
A noi ĆØ sembrata coerente la linea emersa dal vertice di Bergamo: approfondimenti con ingegneri e tecnici di massimo livello da un lato, coinvolgimento del gruppo NestlĆ©, dei finanziatori e degli amministratori pubblici dall’altro, con futuri incontri a breve scadenza ricercando il vantaggio di tutti, ambiente compreso; una traccia questa che non ci pare si discosti da altre proposte e propositi giĆ dichiarati in vario modo un poā da tutti i vari interlocutori in un recente passato.
DALLA SANPELLEGRINO COLLABORAZIONE PER LA FUTURA TRAMVIA
A ben guardare, in effetti, ad aver convinto noi e forse anche il vicesindaco Milesi “ad orientare lo sguardo verso il Green” della tramvia, potrebbero essere state le rassicurazioni collaborative rese da San Pellegrino spa in sede di Valutazione ambientale del suo polo logistico, si era detta infatti disposta a cedere in futuro le aree appena acquisite a Teb, per il passaggio della tramvia oppure in merito alla convertibilitĆ del parcheggio multipiano ad un uso compatibile col trasporto delle merci su ferro, o anche per il generoso finanziamento da parte della stessa azienda, su richiesta del comune di Zogno, allo studio di fattibilitĆ per la Tramvia sul territorio Zognese o per le dichiarazioni rese dal gruppo NestlĆ© sulle proprie azioni e sui propri obiettivi di riduzione delle emissioni, o per realizzazioni come quella del trasporto su treno dell’ acqua Vera (NestlĆ©) o per il progetto al 2025 dei treni ad idrogeno dell’ acqua Francese āVittelā (NestlĆ©) o per quello che fanno anche aziende di altri marchi come la santāAnna, pure loro in azione verso il trasporto quasi totale su rotaiaā¦
Non sarebbe un peccato, una anomalia, se proprio la Flagship Factory Sanpellegrino restasse fuori dal trasporto delle acque minerali su ferro anche per l’ultimo miglio?
TRAMVIA PIU’ SOSTENIBILE DELLE OPERE STRADALI
Eā comprensibile lo sconcerto degli amministratori e dei cittadini che vedono āspendere milioni di euro per progetti e opere che non saranno mai realizzateā, oggi tuttavia distingueremmo i timori legati alle opere stradali da quelli invece per le reti ferrotranviarie che nel nostro caso avrebbero minori costi/km e minore impatto ambientale. Per il trasporto su ferro inoltre sono crescenti gli stanziamenti, anche in ragione degli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti che, a ogni livello, sempre piĆ¹ ci si pone. Eā anche in questo filone che si inserisce lo studio di fattibilitĆ della tramvia fino a San Giovanni Bianco, senza il quale non sarebbe possibile rendersi ben conto del rapporto costi/ benefici ne delle criticitĆ , cosƬ da comprenderne le modalitĆ di superamento fino ad un progetto serio e sostenibile.
PROGETTIAMO INSIEME, NON SUBIAMO LE DECISIONI DI ALTRI
Ci pare che anche il vicesindaco Milesi sottolinei un punto importante: il bisogno, appunto, di una progettualitĆ seria, coerente a una visione assunta, mantenuta, ānon subƬtaā, espressa dalla Val Brembana come insieme che guardi verso uno stesso futuro per tutto il suo territorio.
Nellā ultimo decennio ĆØ tornato crescente lāinteresse verso il ripristino del trasporto su ferro da Bergamo a San Pellegrino, questo fu oggetto di piĆ¹ raccolte firme, tra i primi promotori fu il neo consigliere regionale Jonathan Lobati, la cui iniziativa vide subito la sottoscrizione di 125 tra sindaci, assessori e consiglieri vallari oltre che di molti cittadini, seguƬ poi anche la nostra con oltre 1.700 firme raccolte in valle e depositate in Provincia nel 2018.
Occorre ora, a nostro parere, continuare a promuovere insieme questa infrastruttura che guarda al futuro prendendo atto del fatto che la realizzazione delle infrastrutture ha senso all’interno di un piano vallare (che tenga necessariamente conto del contesto generale) e che la collaborazione con i privati ĆØ un passo fondamentale. Quindi, a nostro avviso, il tema che dovremmo porci ĆØ: che futuro vogliamo per la val Brembana? Oltre che essere un “divertimentificio” di chi magari ne risiede al di fuori, si puĆ² pensare di far crescere una sua identitĆ e fisionomia autonoma?
Pensiamo che da questo dipenda tutto… AncheĀ l’interlocuzione con Provincia e RegioneĀ ĆØ importante per poter scegliere come spendere in maniera efficace i soldi disponibili. E’ capace la Val Brembana diĀ fare squadra e di pensarsi come territorioĀ o vuole continuare ad essere un insieme di comuni che sgomitano per raccogliere le briciole senza un credibile progetto comune?”.
per il Comitato Ferrovia Ambiente e Salute Valle Brembana
Alberto Caglioni (portavoce)
Domenica 30 luglio 2023