“Anche solo per fermarsi cinque minuti e bere un caffè i miei clienti dovranno pagare il ticket per il transito. Quindi un CAFFE’ gli costerà QUATTRO EURO. Ma così si uccide l’unica attività commerciale presente al lago”. Sonia Ruffinoni, gestore del bar Rosy al lago di Cassiglio, scrive al Comune, alla Comunità montana e alla Regione.
L’ACCESSO IN AUTO COSTA TRE EURO, CONTROLLI SULLA STRADA
La giunta comunale di Cassiglio – lo scorso maggio – ha approvato una delibera in cui si modificano i termini per l’accesso al lago di Cassiglio, meta ogni estate di centinaia di turisti. Qui c’è un ampio parcheggio con la possibilità di sosta anche per i camper. L’accesso (quindi il solo transito) sulla strada che porta al lago, per i mezzi motorizzati, dal 2015 è regolamentato e a pagamento. Queste le nuove tariffe fino al 2 ottobre: 2 euro per le moto, 3 euro per le auto e 6 euro per camper e roulotte. Quello per le auto è stato portato da 2,5 a tre euro. Nelle scorse estati era però garantito un transito gratuito fino a un massimo di un’ora. Ora, invece, il Comune ha deciso di togliere tale gratuità. Quindi anche solo l’accesso avrà un costo di tre euro, indipendentemente dai minuti.
Nei giorni scorsi la società che ha in gestione il servizio ha effettuato anche i controlli sul pagamento di chi transitava sulla strada.
Da qui la protesta e la lettera dell’unica attività commerciale presente al lago, il bar Rosy (lo scorso febbraio era avvenuta la scomparsa della storica titolare, Rosalba Begnis, ora la gestione è della figlia Sonia).
“Il bar sarà sicuramente danneggiato – dice Sonia Ruffinoni -. Mi chiedo se il Comune abbia ben soppesato quali saranno i riflessi per l’attività commerciale, peraltro storica – che vede nei tre mesi estivi il periodo di maggior introito e quindi necessaria alla sopravvivenza. Sì, il termine sopravvivenza è appropriato perché, nei mesi invernali, pochissimi avventori accedono al bar”.
Ruffinoni ricorda quindi che nell’ultima delibera il Comune ha previsto anche che il 60% dei ricavi dei ticket vadano a chi ha in appalto il servizio di riscossione, mentre “solo” il 40% al Comune. “A fronte dei pochi introiti del Comune si rischia invece di far chiudere un esercizio commerciale che rappresenta un punto di riferimento per chi arriva al lago e una piccola fonte di introito anche per il Comune”, scrive Sonia. Alla fine Ruffinoni chiede quindi al Comune di poter rivedere la sua decisione per riuscire a salvare l’attività. Sulla vicenda il sindaco Silvia Lodedo ha preferito non rilasciare dichiarazioni.
Lunedì 6 giugno 2022