Quello di ieri è stato il terzo sciopero a Ruspino nell’arco di poche settimane: le linee erano infatti già rimaste ferme il 14 dicembre 2020 e il 20 gennaio scorso, ma gli incontri di approfondimento che ne erano seguiti tra azienda, Rsu e organizzazioni sindacali non avevano prodotto risultati apprezzabili.
Sindacati e dipendenti della Sanpellegrino, che ieri hanno di nuovo incrociato le braccia contro lo spostamento delle linee produttive di bibite in vetro nel sito padovano di San Giorgio in Bosco, chiedono a gran voce di mantenere la diversificazione delle produzioni nello stabilimento di Ruspino e salvaguardare l’occupazione.
Quelle interessate al possibile trasferimento sono di attività produttive storiche che hanno segnato la nascita e accompagnato nella storia lo sviluppo del sito bergamasco e che in questi mesi difficili hanno contribuito in modo determinante anche a tutelare i livelli occupazionali.
In realtà l’azienda ha progettato un investimento di 50 milioni di euro, 35 dei quali destinati a una seconda linea per le lattine da inizio 2022 e 15 a una linea in Pet dal 2024. Investimenti che dovrebbero far fronte alla crescente domanda di acqua S. Pellegrino e acque aromatizzate, in grado di incrementare di oltre il 20% la capacità del sito di Ruspino.
A preoccupare i lavoratori è il ricorso alla cassa integrazione annunciato giovedì da Sanpellegrino, sebbene l’azienda abbia precisato che la richiesta è circoscritta ad «un massimo di 20 persone che lavorano sulle linee vetro, rispetto ai 448 dipendenti dello stabilimento di San Pellegrino» e che si tratta di una situazione temporanea, legata al calo dei volumi del fuori casa per l’emergenza Covid-19.
La prossima settimana i lavoratori dello stabilimento di Ruspino si riuniranno in assemblea con RSU e sindacati, ai quali nel frattempo anche il sindaco di San Pellegrino, Vittorio Milesi, ha chiesto un incontro: «Cercheremo di capire meglio le posizioni in gioco. Su un piano di medio-lungo periodo come quello di Sanpellegrino è giusto chiedere garanzie rispetto a quelle che oggi sono solo delle previsioni, per evitare contraccolpi negativi in futuro».
Sabato, 23 gennaio 2021