La situazione dei medici di base in Valle Brembana è al limite. Causa pensionamenti e mancate sostituzioni, il personale rimasto in servizio è sovraccarico di lavoro. Con una media di cento telefonate al giorno a cui dover rispondere. E ora qualche medico sostiene di non poter continuare in questo modo, arrivando a dire che potrebbe lasciare l’incarico.
Questo l’allarme lanciato dalla dottoressa Tullia Mastropietro – medico di base in Val Taleggio, San Giovanni Bianco e Camerata Cornello e referente dei medici della media e bassa valle – in un’intervista a “L’Eco di Bergamo”.
Già pochi e con grande sovraccarico di lavoro, i medici rimasti potrebbero ancora diminuire. E la situazione di criticità si è vista anche recentemente, quando un medico di base a San Giovanni Bianco ha dovuto dimezzare gli assistiti (perché entrato in formazione): 400 i pazienti che hanno dovuto scegliere un medico fuori paese.
“La situazione di criticità è presente soprattutto a Zogno, Sedrina e Serina – sostiene la dottoressa Mastropietro – . Per questo motivo i sindaci di questi Comuni, con l’Ats, stanno concordando la presenza di un’infermiera che aiuti i medici di base e quelli di continuità assistenziale (Guardia medica, ndr) nel rispondere alle telefonate e in un primo triage”. Un aiuto che, però, servirebbe anche agli altri medici della valle, anche loro sovraccarichi perché fanno “fino a 12 ore al giorno di lavoro e cento telefonate quotidiane”, dice Mastropietro.
I medici brembani (che da febbraio inizieranno incontri di mutuo aiuto per affrontare la situazione) chiedono un sostegno alle istituzioni, prima che qualche collega – a malincuore – lasci il servizio, peggiorando ancora di più la situazione per i pazienti della valle Brembana. “Siamo stanchi, amareggiati e ci sentiamo smarriti. Speriamo che le istituzioni colgano il nostro grido di aiuto”, conclude Mastropietro nell’intervista a “L’Eco”.
Lunedì 17 gennaio 2022