L’appuntamento è per sabato 12 novembre, quando all’Evolution Cafè, notissimo discobar giovanile di Paladina, al confine con Almè, arriverà come ospite Elisa Esposito, influencer di “Tik Tok” con oltre un milione di followers sul social cinese. Dove si fa chiamare la “Prof del corsivo”. Con alcuni video, infatti, “insegna” a parlare in un modo “particolare”.
Tutto qua. Una moda però diventata popolarissima tra i ragazzi. Milanese, vent’anni, Elisa Esposito è oggi tra le cosiddette influencer del momento. L’Evolution Cafè ha così pensato a un nuovo format dedicato proprio al mondo di Tik Tok. La “Prof del corsivo” sarà ospite la sera del 12 novembre, dalle 20,30 alle 4.
Ma sul web, all’annuncio della giovane “special guest”, si sono scatenati i suoi detrattori e, più in generale, probabilmente di tutto il mondo degli influencer. Messaggi con decine e decine di appellativi e battute più o meno “pesanti”. Su Elisa Esposito e le sue “performance” ma anche sulla scelta del locale di ospitarla.
IL TITOLARE: OFFRIAMO UN DIVERTIMENTO LEGGERO
Replica Andrea Togni, titolare dell’Evolution Cafè: “Il mondo della notte offre sempre un divertimento leggero, e noi siamo un locale notturno. Ospitiamo personaggi noti dello spettacolo, senza porci molto il problema se sia politicamente o culturalmente corretto. Elisa Esposito è stata più volte in programmi televisivi, è notissima tra il pubblico giovanile e va sicuramente incontro alle preferenze di tanti della sua generazione. Poi lo sappiamo che in questi casi ci sarà sempre qualcuno a cui non piacerà”.
Un fenomeno, quello degli influencer sui social, ormai diffusissimo soprattutto tra i ragazzi. Che ha spesso sollevato critiche di sociologi e psicologi. Ecco la riflessione, su www.sociologicamente.it, in merito, di Giulia Borsetto:
“Quando c’è qualcuno che è apprezzato e amato, come un personaggio noto, molti adolescenti ritrovano nel loro modo di essere quello giusto anche per loro stessi. Quel modo di apparire “dettato” dal web viene condiviso da molti e così facendo si crea inconsapevolmente una forte comunità virtuale che successivamente si catapulta nella vita reale. Se una ragazza qualsiasi posta una foto sul web o esce con una felpa di una marca riconoscibile, perché indossata da un influencer, quella ragazza acquisirà un’identità ben precisa”.
“A differenza, quindi, di prima, quando la moda popolare nasceva dal basso per esprimere un’esigenza, e spesso segnava un cambiamento antropologico, oggi è dettata da un gruppo ristretto di persone che “contano” nel mondo social ed è seguita, soprattutto dai più giovani, i quali hanno il bisogno di sentirsi parte di qualcosa e di trovare un aiuto nell’arduo compito di trovare la propria identità. Se tutto ciò può far sentire meno soli e inseriti in una comunità, c’è anche il rischio, però, che l’identità che i ragazzi si costruiscono sia solo un grande bluff e che questo desiderio di emulare chi “conta” non faccia altro che allontanarli dalla vera ricerca di se stessi“.
Mercoledì 9 novembre 2022