Dopo la proposta del Distretto di Bergamo (compresivo di Valli Brembana e Imagna) di accorpare le Guardie mediche per carenza di personale, arriva la dura presa di posizione del vicesindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi, da anni in prima fila nella difesa dei servizi in Valle Brembana.
Ecco la lettera-denuncia di Milesi, premiato alcuni anni fa con il riconoscimento “Gens Priula” proprio per le sue battaglie a difesa dei cittadini della Valle Brembana.
“CHIUSURA GUARDIE MEDICHE, IL DANNO AI CITTADINI”
“Leggo con amarezza e raccapriccio che i rappresentanti dei sindaci dei Comuni della Valle Brembana hanno accettato l’accorpamento delle sedi delle guardie mediche proposto da Ats Bergamo e attualmente aperte a Piazza Brembana, San Giovanni Bianco, Serina e Zogno. L’ennesima scelta in danno dei cittadini della valle, spacciata come sperimentale e che si aggiungo allo scempio subito in questi anni dai servizi sanitari in Valle Brembana progressivamente ridimensionati e soppressi, con una medicina di base e territoriale tuttora in piena emergenza e un presidio ospedaliero di San Giovanni Bianco che nonostante proteste e prese di posizione, continua a restare agonizzante”.
“AMMINISTRATORI COLPEVOLI, CITTADINI COSTRETTI AI SERVIZI PRIVATI”
“A causa delle scelte operate in questi anni dalla dirigenza di Ats Bergamo e di Asst Papa Giovanni, nel colpevole silenzio degli amministratori della valle, la popolazione della Valle Brembana è costretta, suo malgrado, a rivolgersi per la maggior parte dei bisogni di salute, a strutture e servizi erogati da privati, lontani dal territorio, pagando per prestazioni che al cittadino dovrebbero essere garantite gratuitamente per legge e in tempi ragionevoli e certi, con i gravi disagi, costi e rischi che da tale situazione derivano, aggravati dalla necessità degli spostamenti, su strade di montagna non sempre facilmente percorribili (pensiamo in particolare alle difficoltà della numerosa popolazione anziana). Di fronte a questa condizione sempre più critica, è tempo che si dica con chiarezza che i primi veri responsabili di tale situazione di sfacelo della sanità in Valle Brembana, sono i rappresentanti delle Istituzioni locali: Ambito territoriale, Comunità montana e sindaci dei Comuni della Valle che nella stragrande maggioranza dei casi continuano a manifestare disinteresse e indifferenza nei riguardi di tale problematica. Non possiamo continuare ad attribuire colpe ad altri (Parlamento, Governo, Regione), perché la responsabilità è innanzitutto nostra che stiamo “tradendo” la fiducia della nostra gente che avremmo il dovere di rappresentare, non cogliendo l’importanza della tutela e della difesa del diritto alla salute che costituisce il bene più prezioso e fondamentale per ogni persona”.
“Abbiamo consentito e stiamo consentendo lo smantellamento e la demolizione di quanto faticosamente costruito e conquistato in tanti anni, da chi ci ha preceduto – in primis il Presidio ospedaliero di San Giovanni Bianco e tutti i servizi a esso collegati – per l’atteggiamento di insipienza, superficialità e incertezza con il quale continuiamo ad approcciarci al delicato tema della sanità sul nostro territorio”.
“VALLE BREMBANA SMANTELLATA DEI SERVIZI”
“Non sono sufficienti letterine di circostanza e prese di posizioni soltanto formali e di rito per salvarsi l’anima, su un tema così nevralgico per il futuro dei nostri figli e delle nostre comunità. Bisogna pretendere, con la necessaria fermezza e autorevolezza, che alla gente della Valle Brembana vengano garantiti e riconosciuti tutti quei servizi che possono consentire di poter continuare a vivere sul territorio in condizioni dignitose e con un soddisfacente livello e qualità di vita. Lunghissimo è l’elenco dei servizi che in questi anni sono stati smantellati o ridimensionati in Valle Brembana: scuole, trasporto pubblico, servizi statali (Agenzia delle entrate, Inps, poste), sportelli bancari, e tra questi i servizi sanitari costituiscono per le evidenti ragioni che abbiamo già richiamato, l’aspetto più grave e inaccettabile”.
“Ci viene spiegato che in ambito sanitario le cose sono radicalmente cambiate e che bisogna ragionare secondo logiche e prospettive nuove, che si stanno realizzando strutture e servizi innovativi in grado di dare risposte ad ogni tipo di problema (ospedali e case di comunità, infermieri di famiglia, psicologi di base), ma quello che immediatamente e concretamente rileva ed emerge con chiarezza, è soltanto il progressivo ridimensionamento e cancellazione dei servizi esistenti. Per parte nostra continuiamo a pensare che anziché credere a coloro che annunciano ogni giorno cambiamenti epocali che si esauriscono quasi sempre nel nulla, sarebbe meglio dedicare ogni sforzo ed energia per cercare di far funzionare bene quello che c’è, apportando quelle modifiche e quegli aggiustamenti che possono migliorare l’efficienza e la capacità di risposta dei servizi esistenti”.
“SANITA’ COME LA FERROVIA: UN DRAMMATICO ERRORE”
“Se mi è consentito un parallelo, magari improprio e fuori luogo, con la storia recente della nostra Valle, ricordo che ci soffermiamo spesso sulla mancanza di lungimiranza di quegli amministratori che nel 1966 sacrificarono sull’altare della frenesia automobilistica, la ferrovia della Valle Brembana arrivando a festeggiarne la chiusura: bene, io credo che noi stiamo oggi ripetendo lo stesso drammatico e imperdonabile errore sul versante dei servizi sanitari, non considerando con il dovuto rispetto e la necessaria attenzione, la fondamentale importanza che rivestono per il futuro della nostra gente e della nostra valle tali servizi che per queste ragioni devono essere salvaguardati estrenuamente difesi. Vediamo quindi di assumere con forza e fino in fondo le responsabilità che ci competono, per non essere noi a tradire per primi, la fiducia dei nostri cittadini!
Vittorio Milesi
Vicesindaco San Pellegrino Terme
Lunedì 2 maggio 2022