Sopralluogo dei consiglieri regionali Jonathan Lobati e Alberto Mazzoleni con l’assessore regionale al Territorio, Gianluca Comazzi, e il sindaco Manuel Rossi giovedì 5 dicembre, a Santa Brigida, dove il torrente intubato della Valle Sgavada negli anni scorsi è stato causa di alluvioni. Spazi troppo stretti per contenere il corso d’acqua, che grazie ad un finanziamento da un milione e 60mila euro di Regione Lombardia tornerà a cielo aperto.
Il tubo di cemento creato nel corso degli anni ha cominciato a creare problemi nei mesi scorsi: in caso di forti piogge il tombotto cede e si ottura facendo fuoriuscire l’acqua sulla strada. I lavori permetteranno quindi al torrente di “tornare a respirare” e sarà intubato solo in alcuni tratti, con una sezione maggiore e ispezionabile. Il progetto esecutivo dovrebbe partire già entro la fine dell’anno con inizio lavori previsti per l’estate prossima e fine lavori nei primi mesi del 2026.
“Quello di Santa Brigida – spiega il consigliere Lobati – rappresenta un caso studio: solitamente si mettono nei tubi i corsi d’acqua, cosa che, però, spesso causa problemi idrogeologici. Qui si farà il contrario: una buona pratica che è stata apprezzata dalla Regione e potrebbe fare da esempio per altre situazioni simili”.
“Tre interventi molto importanti finanziati da Regione Lombardia in questi anni per il territorio di Santa Brigida – è il commento del consigliere regionale Mazzoleni – di cui l’ultimo per 1.060.000 euro per l’eliminazione del tratto tombinato della valle Sgavada. In questi anni la Regione sta ponendo rimedio a danni causati soprattutto dalla mancata attenzione e prevenzione durante l’estrazione dalle cave del gesso, cercando di salvaguardare l’incolumità della popolazione. Grazie all’assessore e alla sua struttura per l’attenzione dimostrata ad un intervento così necessario e straordinario”.
“L’intervento che andremo a realizzare nella Valle Sgavada – spiega l’assessore Comazzi, che insieme ai consiglieri ha poi fatto visita al cantiere delle ex miniere di gesso, in corso di messa in sicurezza – rappresenta un enorme passo in avanti per la sicurezza della popolazione e la mitigazione del rischio idrogeologico, oltre ad apportare indubbi benefici dal punto di vista ambientale. La rimozione del tombinamento del torrente nella parte mediana della valle garantirà anche il deflusso idraulico e l’eventuale trasporto di materiale liquido – solido, rimuovendo le criticità che si sono presentate a seguito degli eventi alluvionali del 12 luglio e del 13 agosto scorsi. Questo importante progetto sarà il primo di una serie di interventi che andremo a effettuare in futuro in altre zone della Lombardia, in ottica di prevenzione, tutela del territorio e difesa del suolo”.
Sabato 7 dicembre 2024