Da ormai 40 anni, quando vennero chiuse le cave di gesso, Santa Brigida convive con il timore di un collasso degli enormi tunnel sotterranei, alti anche 50 metri. Gallerie che, svuotate del materiale, si sono negli anni riempite di acqua, fino a 60 mila metri cubi, una sorta di lago sotto il paese. Con il rischio di un cedimento che avrebbe avuto conseguenze disastrose per l’abitato.
Negli ultimi dieci anni – grazie a cospicui investimenti della Regione – si è potuto mettere in sicurezza le gallerie più pericolose, quelle di Carale-Monticello, riempiendole di una speciale miscela di cemento, argilla e acqua. Una “bomba” idrogeologica che, fortunatamente, è stata disinnescata prima che, nei prossimi anni potesse portare a un collasso del paese. Ancora in questi mesi, peraltro, si è avuta la riprova della fragilità del territorio, con le enormi voragini che si sono aperte nei pressi della strada provinciale, ora messa in sicurezza.
Per completare l’opera, però, mancavano ancora gli interventi nelle ex cave di Bolferino-Grassello e Cornello. Ora, grazie a un finanziamento regionale di un milione e 650 mila euro, si potrà porre mano anche a queste ultime opere. Santa Brigida avrà così finalmente piedi di cemento.
Sergio Sonzogni
Mercoledì 2 novembre 2022