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San Pellegrino, il procuratore Gratteri cittadino onorario: “Tecnologie nuova arma per le mafie” (video)

Una serata a suo modo storica quella vissuta mercoledì 17 aprile al teatro del casinò di San Pellegrino. Ospite d’eccezione il procuratore al Tribunale di Napoli, Nicola Gratteri, che ha ricevuto dalle mani del sindaco Fausto Galizzi, la pergamena di cittadino onorario.

Teatro gremito, anche con tanti giovani. Tante le autorità militari e politiche presenti. Tra coloro che, sul palco, hanno saluto il magistrato – sotto scorta da 30 anni per la sua attività contro le mafie – oltre al sindaco Galizzi, anche il presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi, il presidente della Comunità montana Val Brembana, Fabio Bonzi, e il sottosegretario allo Sport di Regione Lombardia, Lara Magoni.

Gratteri si è poi soffermato sull’ultimo suo libro, “Il Grifone“, ovvero “Come la tecnologia sta cambiando il volto della ‘Ndrangheta”, scritto con Antonio Nicaso.

“Oggi i narcotrafficanti – ha detto Gratteri – comprano cocaina dall’altra parte del mondo stando comodamente seduti al computer, oppure dal telefonino. Non serve più pedinare se il mafioso sta a casa sua”. Tanti gli esempi portati dal procuratore sulle nuove modalità della mafia. Che usa anche gli hacker per muovere milioni di euro. Gratteri parla di una banca online realizzata dalla Camorra, con 6.000 clienti e movimentazioni per miliardi di euro. Parla di un’Europa non unita nella lotte alle mafie e di un’Italia che, rispetto agli ultimi anni, ha perso voce in capitolo nella capacità di arginare il fenomeno. “I governi dei migliori, in Italia – ha detto Gratteri – hanno fatto riforme, ma che non servono a darci più sicurezza”.

Parla anche dei giovani e degli esempi negativi che, purtroppo, spesso vengono portati in televisione e anche nelle scuole. “Non possiamo parlare di Falcone e Borsellino in televisione e poi portare come esempio nelle scuole cantanti che magari si sono esibiti con dei mafiosi, che parlano di violenza e di armi. Che modelli diamo ai giovani? Serve più coerenza e meno ipocrisia”.

Giovedì 18 aprile 2024

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