Maxi code, a salire, nei fine settimana d’estate e in inverno, quando soprattutto in alta valle ci sono manifestazioni, o comunque quando i turisti si muovono. E il rischio di incidenti e investimenti che, come successo la scorsa estate, aumenta. San Giovanni Bianco chiede ora che si metta mano alla realizzazione della variante in galleria, l’ultima che mancherebbe in valle, da Sedrina in su, dopo l’apertura un anno fa delle gallerie di Zogno. Il Consiglio comunale ha approvato una delibera – inviata a tutti gli enti pubblici superiori – in cui la nuova strada viene considerata “non rinviabile, di estrema necessità e urgenza“.Â
Un’opera, quella della variante a San Giovanni Bianco, ipotizzata già da Anas negli anni Novanta del secolo scorso, Ma i soldi – almeno 60 milioni di euro quelli previsti una dozzina di anni fa – per ora non ci sono. Per attraversare l’abitato di San Giovanni Bianco, spesso, il sabato mattina, serve mezzora. Dopo che, nel novembre 2021, è stata aperta la variante in galleria di Zogno, le code del weekend, in salita, si sono spostate proprio all’ingresso del paese di Arlecchino. Con file che – spesso – arrivano anche alle gallerie Costone 1 e 2. Ma il tratto di strada statale da via Ceresa a via Piazzalunga è stato teatro negli ultimi anni anche di tanti incidenti e investimenti pedonali.
Resta critico, in particolare, il tratto dalla curva nei pressi della Smi (ex cartiera), al ponte sull’Enna: qui la strada è stretta e il transito contemporaneo di due camion molto difficoltoso. Ancora lo scorso agosto si è verificato l’investimento di una sessantaduenne. Lontanissima, però, ancora la variante in galleria che risolverebbe buona parte dei problemi: nel 2010 il Comune depositò in Provincia una bozza di progetto (supportata da analisi geologiche) della nuova strada: dovrebbe partire dalle Tre Croci e con tre gallerie (fino alla Val Grande, quindi davanti all’ex cementeria e poi fino all’attuale rotatoria del ponte di Arlecchino) arrivare dopo due chilometri a nord del paese. L’opera è nel piano provinciale, ma non tra le priorità fino al 2025. Costo stimato di allora 60 milioni di euro. Cosa costerebbe ora?
Lunedì 7 novembre 2022