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Ristoratrice trovata morta nel Lambro, si indaga per istigazione al suicidio

Si complica la vicenda della scomparsa di Giovanna Pedretti, la ristoratrice di 59 anni, con genitori originari di Branzi e Valleve, trovata morta domenica 14 gennaio sulle rive del fiume Lambro, a Sant’Angelo Lodigiano (Lodi), paese dove i genitori si erano trasferiti fin da giovani. Ora la Procura indaga per istigazione al suicidio.

Giovanna, con il marito Nello, era titolare, da otto anni, della pizzeria “Le Vignole” di Sant’Angelo Lodigiano. La donna, nei giorni scorsi, era balzata alle cronache, per via della risposta a una recensione sul suo locale razzista e omofoba, in cui un presunto cliente si era detto infastidito della presenza nel suo locale di un gay e di un ragazzo disabile. La risposta di Giovanna (“Non si presenti più nel mio locale”) aveva prima suscitato l’approvazione e il plauso del web, compreso quello della ministra della Disabilità Alessandra Locatelli. Poi, però, da parte di qualche giornalista (tra cui Selvaggia Lucarelli) si era insinuato che quella recensione fosse stata scritta ad arte per motivi pubblicitari.

La ristoratrice non avrebbe retto all’odio e alle critiche ricevute in seguito, per questo si sarebbe tolta la vita. Si indaga ora per istigazione al suicidio ma anche sulla veridicità della recensione, all’origine di tutta questa tragica vicenda.

Mercoledì 17 gennaio 2024

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