Avevano prenotato due camere, versando complessivamente una caparra di 400 euro. Ma alla fine, dopo una serie di segnalazioni partite a fine luglio, hanno scoperto che quelle camere molto probabilmene non ci sarebbero mai state. E’ partita così la denuncia ai carabinieri e la scoperta che loro, come altre centinaia di persone erano state truffate in tutta Italia.
Protagoniste due famiglie di San Giovanni Bianco che, lo scorso 23 giugno, avevano prenotato, tramite bonifico di 400 euro, due camere all’hotel Gobbi di Rimini, gestito da una famiglia residente nel Torinese (diversi, invece, sono i proprietari della struttura). La vacanza doveva essere dal 7 al 14 agosto, ma a fine luglio ecco arrivare le prime segnalazioni della truffa: l’albergo – due stelle e con prezzi economici – a fronte di una quarantina di camere disponibili era arrivato ad accettare prenotazioni per centinaia di persone.
La famiglia di San Giovanni Bianco (che ha poi sporto denuncia presso i carabinieri di Rimini e a San Giovanni Bianco) ha così chiamato un amico della zona chiedendo di andare personalmente in hotel ad accertarsi su quanto stesse succedendo: dall’albergo avrebbero però confermato che la camera era disponibile, ma le segnalazioni di truffa continuavano. Al telefono l’albergo non rispondeva più. Fino al blitz della polizia locale di Rimini del 12 agosto, quando l’attività dell’hotel Gobbi di Rimini (da non confondere con l’hotel Gobbi di Gatteo a Mare) è stata sospesa (ufficialmente per mancato rispetto delle norme antincendio) e i clienti trasferiti gratuitamente in altre strutture di Rimini. La truffa portata avanti dai gestori dell’hotel si aggirerebbe sugli 800 mila euro.
Sabato 13 agosto 2022