Si chiama Corinne Terasse Sonzogni, ha 53 anni, e i nonni erano brembani, di San Giovanni Bianco. Dopo una gioventù in Francia dove sono nati i genitori e lei, è tornata a vivere in Italia, a Bergamo. Pianista, poetessa e fotografa, ha scritto un film psicologico, “La fabbrica trasparente”, le cui riprese dovrebbero iniziare ad aprile, per alcuni giorni anche in Valle Brembana.
Manilia Sonzogni e Angelo Ambrosioni (di Oneta), dopo il matrimonio, si trasferirono a Bergamo, quindi l’emigrazioni in Francia. La figlia Gabriella, oggi 91 anni, sposerà poi Bernarde Terasse, ingegnere, da cui nacque Corinne. Che ha però voluto tenere anche il cognome che fu della nonna Sonzogni, a cui fu particolarmente affezionata. Le radici ancora nel nome. Corinne da quattro anni è tornata a Bergamo e mantiene i legami con la Valle, San Giovanni Bianco e San Pellegrino in particolare (dove ha alcuni cugini). A Bergamo – durante i lunghi mesi di lockdown – ha scritto il suo primo lungometraggio.
Un film di introspezione, protagonisti Lisandro, pianista, ed Ermia, fotografo.
I due personaggi – a cavallo tra le culture francese e italiana – vivono strade parallele, hanno lo stesso psicanalista e vanno allo stesso bar, ma non si incontrano mai. Raccontano storie di migrazioni, di pandemie, di guerre, un po’ anche le nostre. “Il casting è concluso – dice Corinne – e da aprile dovremmo iniziare a girare, per buona parte in Città Alta a Bergamo, ma anche alcuni giorni tra San Giovanni Bianco, San Pellegrino e Camerata Cornello, in particolare in un capannone delle vecchie miniere”. Ancora in fase di costruzione del budget, il film sarà quindi un ritorno anche ai luoghi di origine della regista. Nel ricordo di chi lasciò la nostra terra alla ricerca di miglior fortuna.
Domenica 23 gennaio 2022