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Grand Hotel di San Pellegrino, il californiano ha firmato: si attende l’ok della Soprintendenza

E’ arrivata l’attesa firma (il 10 gennaio) del contratto da parte gruppo californiano Ekn Development che lo scorso agosto si era aggiudicato il bando per il recupero e la gestione del Grand Hotel di San Pellegrino. Per il via libera definitivo ai lavori manca solo l’ok della Soprintendenza ai beni culturali, che – trattandosi di un immobile soggetto a tutela storica – ha un diritto di prelazione su un possibile recupero-riattivazione. La decisione entro metà marzo.

Si stima che il nuovo Grand hotel possa riaprire tra quattro anni, tra il 2028 e il 2029.

La gestione – stando alle prime indiscrezioni – dovrebbe essere affidata a una catena alberghiera internazionale (Hilton). Leggendo sul sito Internet del gruppo americano, gli alberghi finora realizzati o in via di progettazione si appoggiano alle catene americane Hilton o Marriott, società che gestiscono alberghi di lusso. La Ekn ha aperto finora negli States quattro hotel, altrettanti ne ha in via di realizzazione o progettazione, sempre negli Stati Uniti.

Il progetto del gruppo californiano dello storico hotel liberty di San Pellegrino, chiuso dal 1979, prevede – grazie a un investimento da 64 milioni di euro (il quadruplo di quanto stimato ormai otto anni fa da uno studio del Comune) – la realizzazione di 118 camere, spa rivoluzionaria, piscine, giardini, una sala conferenze nel sottotetto. Pagherà un affitto di 10mila euro l’anno, la gestione per 99 anni (la proprietà resta del Comune). Finora, per il parziale recupero del Grand hotel, sono stati spesi negli ultimi anni oltre venti milioni di euro.

Intanto il gruppo californiano ha creato una società apposita, con sede a Bergamo, che seguirà l’operazione Grand Hotel. Dello staff di consulenti esterni fa parte anche Enrico Felli, attuale presidente di Atb.

Venerdì 24 gennaio 2025

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