Con una nota stampa l’associazione “Italia nostra” critica i lavori in corso al Cornello dei Tasso, volti a eliminare le barriere architettoniche: un milione di euro la spesa, con fondi regionali (900mila euro) e comunali. Parlando di “Borgo le cui caratteristiche sono state compromesse”.
L’associazione, per voce della presidente, critica in particolare l’uso della lastre di pietra in sostituzione dell’acciottolato e sul prato, la creazione di un ascensore esterno sul muro che riporta anche lo stemma dei Tasso, e la prevista passerella a unire le due sezioni del museo.
“Già nel giugno 2023, sulla base di segnalazioni preoccupate di alcuni residenti e dopo apposito sopralluogo – scrive la presidente Paola Morganti in una lettera a Soprintendenza ai beni culturali e al Comune di Camerata – abbiamo inviato agli stessi indirizzi di cui sopra una lettera nella quale manifestavamo la grande preoccupazione per il progettato intervento in oggetto che, a nostro parere e con le informazioni in nostro possesso, ci sembrava stravolgere l’atmosfera ineguagliabile di questo antico borgo, da raggiungere a piedi gustando la bellezza degli elementi che compongono un paesaggio unico: l’antica strada, il bosco scosceso che lascia intravedere il fiume, l’impianto urbano del piccolo borgo, le sue caratteristiche morfologiche e architettoniche, il sapiente uso dei materiali e delle forme che gli abitanti hanno saputo conservare quasi intatto nel tempo. Le parole rassicuranti con le quali gentilmente l’amministrazione comunale ci ha risposto, pur lasciandoci qualche perplessità , ci hanno convinto ad attendere i fatti”.
“Ricevendo nuovamente segnalazioni di forti preoccupazioni e malcontento tra gli stessi residenti che stanno assistendo all’esecuzione dei lavori, abbiamo ripetuto il sopralluogo. Purtroppo le preoccupazioni che avevamo manifestato a suo tempo si sono rivelate fondate. Abbiamo visto che, in nome di una fruibilità e valorizzazione a tutti i costi del borgo storico, si sta procedendo a lastricare larghe fasce laterali della caratteristica via porticata, facendo perdere la percezione unitaria e la continuità di tale pavimentazione che vede pure un andamento con allargamenti e restringimenti di sezione, indifferenti alle caratteristiche del tipico acciottolato. Ci si domanda anche se si è utilizzata pietra locale e se era proprio necessario realizzare fasce così larghe, asimmetriche, su un lato della strada, o spianate in discontinuità evidente con l’acciottolato esistente o le zone a prato, miracolosamente conservatesi”.
“E non è il fatto che l’acciottolato attuale sia stato riposato negli anni ’90 che toglie il fascino nella percezione della via, a riprova che, se un intervento è attento alle caratteristiche del luogo, si armonizza in modo naturale”.
“Senza nulla togliere alla possibilità di accesso a persone disabili in generale (magari lo si facesse in modo sistematico nei luoghi che lo possono sostenere!) ci domandiamo se sia proprio necessario rendere sempre accessibile qualunque luogo distruggendone le caratteristiche. Dovremmo forse prevedere rampe di accesso, parapetti e servoscala in luoghi come Venezia? O sentieri pavimentati e lisci per andare in montagna, sempre e dovunque? Nei casi in cui questo non compromette e stravolge un paesaggio e un ambiente, falsificandone le caratteristiche, ben venga! Nel caso di Cornello dei Tasso, invece, ci sembra che il progetto e la sua realizzazione stiano compromettendone le caratteristiche. La fruizione di questo luogo dovrebbe essere contenuta, scevra dall’arrivo in massa dei turisti. Un conto è fare qualche limitato intervento per quei pochi residenti (ci risultano 20 e non tutti anziani), un conto è renderlo tutto accessibile e a norma disabili. Anche il piccolo museo, che sottolinea, con la sua originalità , le caratteristiche storiche del luogo, non ci sembra che abbia contenuti universali tali da farne una meta da raggiungere di per sé, se non per il fatto che si trova in quel borgo, così limitato nelle sue dimensioni, non raggiungibile in auto convenzionale, con un’atmosfera ancora originale e autentica. Pensiamo che il museo, se fosse in un luogo diverso, non avrebbe così tanta risonanza: è il luogo dove si trova, con il suo oggi parziale isolamento, che ne fa un luogo di fascino. Se non ci arriva l’intero mondo, pensiamo sia un bene per la sua conservazione e soprattutto per la sua valorizzazione. Il valore di certi luoghi non è dato affatto dal numero delle persone che ci arrivano. Anzi, molte volte vi è il rischio di un loro svilimento, quando non la loro svendita. Continuiamo ad essere seriamente preoccupati di quanto sta avvenendo in attuazione al progetto di realizzazione, oltre che della pavimentazione, anche dell’ascensore previsto addossato alla parete terminale della via porticata – a fianco del grande affresco con le figure che sostengono lo stemma dei Tasso – rivestito con pietre spaccate e posate in modo poco accurato, con un grande impatto volumetrico. Non era più semplice oltre che economico prevedere un semplice servoscala interno? Anche qui la previsione di ospitare in locali appositi gruppi di turisti fornendo i sufficienti servizi, produce quella mal interpretata fruizione di massa, sproporzionata rispetto alle dimensioni e alle caratteristiche di piccoli borghi come questo E che dire della prevista passerella aerea di collegamento tra i due volumi destinati a museo? Qualunque sia il suo disegno architettonico e i materiali scelti, l’impatto sulla visibilità della chiesa da valle sarà evidente e la bellezza di questo scorcio andrà perso. Così pure dal sagrato della chiesa verso valle. Ci auguriamo vi sia un ripensamento in proposito e che non venga realizzato”.
Domenica 18 febbraio 2024