Un inverno che ha portato sulle Orobie tanta neve, almeno sopra i 2.000 metri. Neve che ancora oggi resiste a temperature peraltro non eccessivamente elevate. Siamo a inizio giugno e l’estate si avvicina. Escursionisti sempre più numerosi, ma occorre attenzione: i sentieri innevati nascondono insidie pericolose, “ponti di neve”, sotto i quali c’è il vuoto, o valanghe che possono ancora staccarsi dalle creste.
Da qui l’appello del Cai di Bergamo a prestare particolare attenzione e a non avventurarsi sui sentieri innevati.
“Le abbondanti nevicate di marzo e aprile – scrive il Cai di Bergamo – rendono ancora oggi inaccessibile buona parte dei sentieri in quota. In particolare, sopra i 1.800 metri nelle zone in ombra e sopra i 2.000 metri anche in quelle assolate sono tuttora presenti importanti accumuli di neve, spesso alti e insidiosi. Alcuni passaggi che sembrano sicuri in realtà possono nascondere rischi di scivolare o sprofondare. Nelle vallette anche a quote inferiori si possono incontrare residui di valanghe primaverili che presentano pericoli analoghi. In linea generale è possibile trovare pendii ghiacciati nelle prime ore del mattino alle quote più alte e possibili scaricamenti nelle ore più calde sui pendii più ripidi e in prossimità delle creste Per tutte queste ragioni è ancora più importante informarsi sulle condizioni dell’itinerario che si vuole affrontare e dotarsi delle adeguate attrezzature: malgrado l’estate (meteorologica) sia iniziata, le vie alte delle Orobie non sono al momento percorribili”.
Domenica 9 giugno 2024