Hanno sfilato in almeno duemila penne nere per ben 92 gruppi, provenienti dalla Bergamasca e dalla Valtellina, ma anche da Alessandria, Como e pure dalla lontana Argentina. Domenica 17 luglio, al passo San Marco si è tenuto il tradizionale raduno degli alpini bergamaschi e valtellinesi. Un colpo d’occhio straordinario è quello che si presentava al pubblico giunto al valico che collega le due province: migliaia di penne nere, decine di gagliardetti e labari, nei due cortei che si sono poi incontrati ai 1.992 del passo.
Qui il saluto anche dei sindaci di Albaredo per San Marco, Patrizio Del Nero, e di Averara, Mauro Egman. Quindi l’alzabandiera e poi la celebrazione della Messa nella conca valtellinese, preceduta dai discorsi di alpini e amministratori.
“Questi ragazzi sono il nostro futuro – ha detto il sindaco di Averara, Mauro Egman – rivolgendosi ai ragazzi che hanno partecipato al campo alpini di Valtorta”, mentre Del Nero ha ricordato come gli “alpini durante questi due anni non si sono mai fermati, anzi hanno ullteriormente dato prova dei loro valori di solidarietà per il prossimo, mettendosi in prima linea, anche rischiando”. Anche Giuseppe Bonaldi, vicepresidente della sezione Ana di Bergamo ha ricordato chi, ormai mezzo secolo fa, iniziò questo raduno. Suo il ricordo particolare per il capogruppo di Averara, Bruno Paternoster, assente per motivi di salute. Quindi il presidente della sezione valtellinese, Gianfranco Giambelli: “Siamo veramente in tanti -ha detto – ma ciò che conta sono gli ideali, quei valori alpini che possono sembrare antichi, ma che oggi sono, invece, più attuali che mai. Noi siamo alpini e il nostro modo di essere deve essere sempre quello, noi abbiamo la coscienza apposto. Continuiamo a essere alpini”.
Domenica 17 luglio 2022