I bergamaschi non più giovanissimi hanno un preciso e vivido ricordo di Largo Barozzi e dell’imponente complesso che si apriva su quella via cittadina: erano gli «Ospedali Riuniti», ex Ospedale Maggiore di Bergamo, quello costruito dal vescovo Giovanni Barozzi con il benestare di Papa Pio II e inaugurato il 5 novembre 1457, al tempo della Serenissima, con il nome di «Ospitale Grande di San Marco».
A distanza di oltre quattro secoli e di svariati interventi, nel 1930, dopo tre anni di intensa ristrutturazione, l’Ospedale Maggiore «Principessa di Piemonte» venne inaugurato nella sua veste moderna conservata fino al dicembre 2012: con la sua struttura di 30.000 m2, estesa su una superficie di ben 150.000 metri quadrati, che poteva offrire 1.000 posti letto, servizi e attrezzature all’avanguardia, era quanto di meglio in materia ci fosse in Italia.
Non c’è dunque bergamasco che non abbia percorso i vialetti interni del vecchio Ospedale, non ne abbia salito le scale di accesso, non abbia guardato attraverso le ampie vetrate dei reparti disposti con uno sviluppo orizzontale su tutta l’area, non sia entrato nelle camerette di degenza, con alti soffitti e muri verniciati a olio: un’atmosfera quasi surreale che aveva forti richiami all’inizio del secolo scorso.
Da oggi tutta quell’area non rappresenterà più un riferimento importante per la comunità cittadina, che lì metteva alla prova rapporti umani e sociali e si nutriva di dolore e di speranza: da oggi il testimone passa alla Guardia di Finanza, gloriosa istituzione che trae le proprie origini nel 1774 dalle «Legione Truppe Leggere» e viene istituita nel 1862 come Corpo delle Guardie doganali del Regno d’Italia fino al 1881, quando divenne Corpo della Regia Guardia di Finanza.
Nel vasto complesso, dove ha già trovato sede il Comando provinciale della Guardia di Finanza, grazie ad un investimento di 150 milioni di euro da oggi sarà operativa anche la nuova Accademia, che occupava fino a ieri la Sede di via Statuto, a pochi metri di distanza, dedicata al sottotenente Giorgio Maria Barbarisi.
Una struttura di 140 mila metri quadrati, a disposizione di 700 persone, compresi i 420 allievi, futuri ufficiali delle Fiamme Gialle, nella quale trovano spazio 525 posti letto, 28 appartamenti destinati agli ufficiali, 23 aule didattiche, un campo da calcio, uno da basket e pallavolo, una piscina, tre palestre, un auditorium da 500 posti e un parcheggio coperto da 500 posti auto.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, interrompendo per poche ore la sua attività al Quirinale, questa mattina vuole personalmente inaugurare la nuova sede dell’Accademia, e questa sarà la quarta occasione, per Bergamo, di ospitare una visita del Capo dello Stato: la prima, il 29 novembre 2016 al Teatro Donizetti, vide Mattarella presenziare all’omaggio per i 50 anni di direzione del maestro Riccardo Muti, suo grande amico ed il giorno dopo inaugurare l’anno accademico dell’Università accolto dal rettore Remo Morzenti Pellegrini e dal compianto Philippe Daverio.
Successivamente, il 24 ottobre del 2019, Mattarella era invece stato a Bergamo per un duplice appuntamento: prima l’incontro con i ricercatori del Kilometro Rosso, dell’Istituto Mario Negri e dell’Università e poi, nell’auditorium del Seminario, con i ragazzi di «BergamoScienza» e di «Molte Fedi».
Ed infine il 28 giugno dello scorso anno, una visita di poche ore ma significativa, un momento di celebrazione e ricordo solenne delle vittime con la Messa da Requiem di Gaetano Donizetti al Cimitero Monumentale, l’omaggio alla lapide commemorativa con le parole del fondatore del Sermig, Ernesto Olivero, la corona di fiori e poi le riflessioni davanti alla platea dei sindaci, simbolo di quella Bergamo «che rappresenta il cuore della Repubblica, capace di coraggio e spirito di sacrificio».
Mercoledì, 27 ottobre 2021