Cadono uno dopo l’altro gli insediamenti industriali storici nell’area urbana del capoluogo orobico: da via Bianzana a Curno, da Valtesse a Borgo Palazzo, centinaia di edifici costruiti per ospitare aziende, uffici, negozi, magazzini, sono stati aggrediti e rasi al suolo dalle ruspe per lasciar posto all’edilizia abitativa, spesso di qualità.
Operai, pale meccaniche ed escavatori sono già presenti da giorni nell’ex area ISMES, dove hanno iniziato a demolire ciò che resta dei vecchi immobili mentre si passerà alla bonifica nelle prossime settimane.
La gloriosa ISMES, tra lo Stadio di calcio ed il quartiere Finardi, era un orgoglio bergamasco degli anni cinquanta e sessanta, costituita nel 1951 da Italcementi con altri soci tra i quali Montedison con la forma di società per azioni senza scopo di lucro: un nome importante, “Istituto Sperimentale Modelli e Strutture”, ed una vera eccellenza nel campo della creazione di modelli di impianti e soluzioni architettoniche, soprattutto dighe, da sottoporre a test di ogni genere.
Il 2 dicembre 1959, a seguito del crollo dello sbarramento della diga di Malpasset sul lago omonimo, si registrò il tragico disastro del Frejus, che indusse la Banca Mondiale a decidere che i progetti di dighe da lei finanziati da quel giorno in poi fossero verificati su modello all’ISMES: per trent’anni quella dell’Istituto bergamasco è stata una storia di successi e motivo di orgoglio per tutta la comunità, fino alla sua dismissione negli anni ottanta.
Un primo piano di recupero era stato presentato nel 2009, ma la crisi finanziaria che era iniziata l’anno precedente fece fallire il rilancio della zona. Dieci anni dopo, nel 2019, il nuovo progetto che, superati i passaggi burocratici e autorizzativi, è ora pronto a diventare realtà con l’intervento dello “Studio Facchinetti & partners”. I progettisti hanno assicurato che si tratterà di rigenerazione urbana improntata alla massima qualità.
Nel nuovo insediamento residenziale, che dovrebbe essere pronto nel 2024, troveranno posto 55 appartamenti distribuiti su tre palazzine con una superficie complessiva lorda di seimila metri quadrati. Una particolare attenzione verrà dedicata alla viabilità ed all’accessibilità ai mezzi di trasporto.
Il nuovo complesso residenziale sarà dotato di una piccola piazza con affaccio su viale Giulio Cesare, un collegamento ciclopedonale tra viale Giulio Cesare e via Ponte Pietra, un secondo percorso tra viale Giulio Cesare e via Legrenzi, un parcheggio pubblico per una cinquantina di auto con accesso da via Ponte Pietra. Viene prevista anche, sul lato nord, una fermata della futura tramvia della Valle Brembana, la già progettata “T2”.
Martedì, 28 settembre 2021