Secondo i dati di Legambiente nel 2020, anno segnato dalla pandemia, i reati ambientali di stampo mafioso non hanno subito un decremento.
I numeri sono stati elaborati dall’attività svolta da forze dell’ordine, capitanerie di porto, magistratura, sistema nazionale per la protezione dell’ambiente nato dalla sinergia tra Ispra e Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente e dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Bergamo risulta essere la seconda provincia lombarda in tema di illegalità ambientale, dopo Brescia, nel corso del 2020 sono stati denunciati 170 reati ambientali, sono stati effettuati 48 sequestri e sono state denunciate 163 persone.
Tra i reati ambientali maggiormente denunciati quelli legati al cemento come abusivismo e caporalato, con 35 episodi e 59 persone denunciate oltre a 3 siti sequestrati.
Rilevanti anche i dati relativi ai reati legati al ciclo dei rifiuti, principalmente incendi, con 61 reati, 68 denunciati e 15 sequestri.
In merito al settore fauna sono stati registrati 40 reati, 20 persone denunciate e 23 sequestri.
La Lombardia risulta essere tra i territori in cui l’illegalità ambientale è più diffusa, prima regione del nord e settima in Italia per reati accertati 1.897 pari al 5.4% di quelli contestati in Italia, con 2.613 persone denunciate, 62 arresti e 561 sequestri.
Mercoledì, 17 novembre 2021