La Commissione dell’Automobile Club di Bergamo in materia di mobilità ha avviato da tempo un’analisi sulla situazione al presente e sulle prospettive reali che si aprono per la realizzazione dei sistemi della mobilità nella nostra provincia.
È stato elaborato e messo a punto un documento che ora l’ACI sta proponendo a tutti i soggetti istituzionali coinvolti e interessati. L’obiettivo è quello di mettere a fuoco nella visione più completa, organica e coordinata lo stato di fatto di progetti e opere e riflettere su quali possono essere le possibili strategie più utili e praticabili per il prossimo futuro.
Lo studio è onnicomprensivo della realtà territoriale bergamasca e riguarda strade, autostrade, ferrovie, tramvia, interporto e ciclabilità. Sono state considerate le diverse realtà, le varie problematiche, le ipotesi praticabili e la finalità è quella di favorire una ricognizione che consenta di valutare, proporre, aggiornare, modificare dove fosse il caso per arrivare a un documento aggiornato di quanto accadrà da qui al 2030 nella variegata costellazione della mobilità.
La regia di questo monitoraggio prospettico, voluto dal presidente dell’ACI di Bergamo, Valerio Bettoni, è stata dell’arch. Felice Sonzogni, già assessore alle Grandi Infrastrutture, Territorio e Mobilità della Provincia di Bergamo e oggi presidente della Commissione mobilità e infrastrutture di ACI Bergamo.
Si tratta della prima iniziativa finalizzata a conoscere lo stato di avanzamento della realizzazione delle infrastrutture delle mobilità nella nostra provincia. Successivamente ci saranno altre due iniziative mirate a conoscere:
- evoluzione della domanda di mobilità in questo momento di grande trasformazione della realtà socioeconomica del territorio bergamasco;
- approfondimento sui nuovi sistemi tecnologici di governo della mobilità e le auto del domani, con particolare attenzione alla sicurezza e all’ambiente.
«L’obiettivo di ACI Bergamo – spiega il presidente Valerio Bettoni – non è quello di sostituirsi ai livelli istituzionali ai quali competono le decisioni in materia, ma piuttosto di favorire un ampio confronto per dare risposte convincenti sulla organizzazione delle mobilità del futuro».
Si promuoveranno a tale scopo delle occasioni di incontro con i soggetti istituzionali, le associazioni e le categorie interessate. Il documento è facilmente consultabile sul sito di Aci Bergamo – http://www.bergamo.aci.it/
Lo studio elaborato dalla Commissione Mobilità e Infrastrutture dell’ACI di Bergamo ha un obiettivo preciso e dichiarato: approfondire gli aspetti essenziali che determineranno il futuro delle infrastrutture e della mobilità nella nostra Provincia promuovendo un aperto dibattito per comprendere cosa si sta delineando all’orizzonte e focalizzando l’attenzione su tre principali aspetti:
- Stato di avanzamento nella realizzazione delle infrastrutture programmate (strade, ferro-tramvie, servizi aeroportuali, centro scambi intermodale delle merci e ciclabilità);
- Evoluzione della domanda di mobilità delle persone e delle merci: politiche territoriali e urbanistiche nell’area bergamasca;
- Introduzione di sistemi innovativi per la mobilità e concetto di auto del futuro.
Sul primo obiettivo (Stato di avanzamento nella realizzazione delle infrastrutture), lo Studio ACI in un documento che comprende due planimetrie, una per le opere stradali e l’altra per quelle ferro-tramviarie, rappresenta in modo sintetico sia la cronistoria che lo stato di attuazione ad oggi delle singole infrastrutture, con una proiezione degli interventi fino al 2030. L’obiettivo è di favorire un’assunzione di consapevolezza su quanto accadrà e soprattutto su quanto rischia di non accadere o non accadrà sul nostro territorio per molte infrastrutture di cui si parla.
Oggi si invocano per la loro realizzazione anche finanziamenti dai fondi europei dal recovery plan o da quelli per i Giochi Olimpici Invernali 2026 ma, valutata con realismo, la prospettiva, ad oggi, è insoddisfacente rispetto alle aspettative:
- sul fronte autostradale Pedemontano, pare ormai avviata la cancellazione della realizzazione della tratta bergamasca;
- sul collegamento Bergamo-Treviglio si dibatte sulla soluzione autostradale, nel frattempo però scelte urbanistiche molto rilevanti di logistica stanno orientando flussi di traffico in altre parti del territorio ed evidenziando con ciò la necessità di dare una risposta più ampia e articolata su tutta la pianura bergamasca: si rende quindi necessario programmare il completamento delle connessioni verticali anche verso Romano di Lombardia mediante la «nuova Cremasca»;
- la strada verso la Valle Brembana è ferma al palo nella tratta Paladina/Villa d’Almè/Sedrina;
- per l’attraversamento, con nuovi ponti ferroviari e stradali dei fiumi Adda e Brembo, si sono abbandonate le soluzioni a suo tempo definite e si è aperta una conflittualità senza regia su possibili soluzioni alternative;
- del tram si è persa la prospettiva della sua prosecuzione – in tempi brevi – nelle valli sino a Vertova e a San Pellegrino Terme;
- per le merci su ferro tutto è fermo.
Pochi saranno i nuovi interventi ed anche il trasferimento di quote di mobilità dalla gomma al ferro saranno modestissime. Secondo lo Studio ACI è un orizzonte preoccupante che deve tornare all’attenzione delle istituzioni e delle forze politiche alle quali competono le scelte strategiche e attuative e per mantenere costantemente aggiornata questa visione complessiva istituzioni, associazioni, enti, società e privati sono invitati a segnalare errori e imprecisioni nelle descrizioni e nelle valutazioni contenute nelle tabelle inviando mail a: segreteria@bergamo.aci.it
Mercoledì, 15 settembre 2021