Come avevamo anticipato lo scorso martedì 31 agosto, ieri a Palafrizzoni si sono incontrati, per discutere del progetto di raccordo ferroviario tra Bergamo e lo scalo aeroportuale di Orio al Serio, il Comitato di Quartiere di Boccaleone rappresentato da Elena Zoppetti, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori affiancato dagli assessori Francesco Valesini, Stefano Zenoni e Giacomo Angeloni, l’assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi e per RFI il direttore degli investimenti Vincenzo Macello.
Come in ogni trattativa, tutti hanno ottenuto qualche concessione e tutti hanno dovuto cedere su qualche aspetto, pur non rinunciando alle rispettive posizioni di principio: la tipologia di tracciato resta infatti quella prevista, in superficie, in quanto, per interrare i binari, due del raddoppio per Montello e due nuovi per Orio, si dovrebbe scendere di livello già alla stazione e demolire il ponte di via Piatti ed il cavalcavia della circonvallazione.
Al rifiuto già espresso da RFI negli scorsi mesi, il comitato di Boccaleone ha rilanciato con una proposta di interramento parziale, definita dagli interlocutori tecnicamente fattibile ma per la quale non sono stati quantificati né i costi né i tempi di realizzazione.
Il seminterramento in effetti presenta qualche evidente controindicazione: la trincea verrebbe realizzata a fianco dell’attuale binario unico, senza interruzione del servizio, ma lo scavo imporrebbe la demolizione di edifici esistenti. In continuità di servizio, invece, si ipotizza l’interruzione totale della linea per almeno quattro anni in attesa della realizzazione della trincea per i necessari duecento metri effettivi.
Una soluzione esclusa categoricamente dall’assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi, secondo la quale «il treno per Orio, progetto da 170 milioni, deve essere operativo nei tempi previsti dal PNRR, tempi rigidi e diventati stretti, fine novembre 2026, per evitare la perdita dei finanziamenti».
Ma l’urgenza di consegnare l’opera entro il dicembre 2025, nonostante gli attuali sei mesi di ritardo, è dettata anche da un ulteriore vincolo: le Olimpiadi invernali del 2026 con il relativo contributo al turismo che il collegamento con Orio potrebbe offrire.
La perdita dei finanziamenti e, soprattutto, la scadenza olimpica del 2026, non sembrano affatto preoccupazioni condivise dal Comitato di Quartiere di Boccaleone, ai quali preme esclusivamente che il progetto sia «sostenibile e non impattante».
Manca ancora un tassello per completare l’iter burocratico del progetto: il parere del ministero della Transizione ecologica, che è tuttavia previsto a breve e che potrebbe rendere definitive le modifiche richieste da Comune e Regione, ovvero la sostituzione del sovrappasso di via Lunga con un passaggio a raso dei binari e l’interramento della sede stradale, proposta che avrebbe già ottenuto il via libera dagli altri dicasteri competenti.
Il comune, da parte sua, ha già mostrato sensibilità nei confronti dei problemi del quartiere ed anticipa nuovi interventi, tra i quali nuove barriere trasparenti e fonoassorbenti alte tra i 4 ed i 6 metri e mezzo, tre chilometri di piste ciclabili, una cospicua riqualificazione dei parchi e la sostituzione con un sottopasso stradale del passaggio a livello di via Recastello.
In programma è anche la realizzazione di diversi sottopassi nel quartiere per ridurre l’effetto “separazione” quale conseguenza del tracciato ferroviario: uno alla “passerella”, un altro in via Monte Cornagera ed uno in zona Fiera.
Venerdì, 3 settembre 2021