Sentenza di assoluzione piena per Antonio Tizzani il 23 dicembre scorso, l’ex capostazione finito sotto processo per l’omicidio della moglie Gianna Del Gaudio a Seriate il 26 agosto 2016: la pronuncia il presidente Giovanni Petillo, accompagnandola con 85 pagine di motivazioni, contro la quale l’irriducibile PM Laura Cocucci ha presentato appello motivandolo in 75 pagine.
Il Dna di Antonio Tizzani, “in considerazione della collocazione della traccia, deve ritenersi avere valore di prova e non di semplice indizio” lo scrive la pm nelle sue motivazioni con le quali chiede un processo in secondo grado elencando anche quelle che, secondo lei, sono le “contraddittorietà e la manifesta illogicità ” della sentenza emessa il 23 dicembre scorso dalla Corte d’assise.
Nell’appello del pm, che in primo grado aveva chiesto l’ergastolo, c’è il dna del ex ferroviere rilevato su un punto della lama del cutter usato per uccidere l’ex insegnante, traccia lasciata “all’atto di movimentare la lama” prima che venisse commesso l’omicidio, secondo Laura Cocucci, questo sarebbe compatibile con il fatto che Tizzani avrebbe indossato i guanti in lattice per aggredire la moglie.
Gli altri 3 dna ignoti repertati non sono influenti per la pm.
Il movente sarebbe da cercare nei maltrattamenti cui l’impuntato avrebbe sottoposto negli anni la moglie e quella sera, stando alla Procura, Tizzani avrebbe perso il controllo, scrive Cocucci “appare caratterizzata da un dolo d’impeto scatenato da un motivo specifico che non è stato possibile accertare, ma comunque legato ad una lite” che per l’accusa sarebbe esplosa fra i coniugi dopo mezzanotte.
A tal proposito importanti le testimonianze rilasciate da chi ha sentito voci concitate.
Infine la pm chiede alla Corte d’assiste d’appello che vengano esaminate le numerose interviste televisive che Tizzani aveva concesso e che i giudici di primo grado scelsero di non acquisire perchè secondo Cocucci, l’imputato avrebbe modulato le risposte in relazione alle novità investigative che emergevano per costituirsi un alibi.
Martedì, 11 maggio 2021