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L’Atalanta lascia la Supercoppa “araba” e torna a pensare a Scudetto ed Europa

Di Diego Valceschini

E così il 2025 si apre con una prevedibile sconfitta contro i campioni d’Italia in carica ed il secondo dei cinque titoli stagionali che sfuma. Sotto il cielo d’Arabia Gasperini si consegna per la settima volta di fila all’Inter, una specie di kryptonite com’era ai tempi la Juventus nel periodo 2007-2017.

ED ORA TESTA ALL’EUROPA – Dispiace sempre uscire da una competizione che avrebbe portato maggiori introiti in caso di raggiungimento della finale. Gasperini ha scelto anche una formazione piuttosto prudente, non sicuramente da lui lasciare fuori dall’inizio tre pilastri come Ederson, De Ketelaere e Lookman, anche se poi in conferenza stampa si è difeso dicendo che non ha messo in campo dei Primavera, ma dei giocatori professionisti, anche se Samardzic, Brescianini e Zaniolo li potevi provare in un ottavo di Coppa Italia col Cesena, non sicuramente contro i detentori del campionato.

Senza contare Scalvini titolare e ripresosi da poco da un lungo infortunio, anche se proprio lui ha avuto l’occasione più nitida per gli orobici, con quell’inzuccata debole tra le braccia di Sommer sullo 0-0 nel primo tempo. Forse pensava di resistere un tempo, come ha fatto, e poi giocarsi gli assi nella ripresa, ma l’Inter ha risorse infinite: se Lautaro non era in giornata di grazia, un demeriti suoi, un po’ per un Carnesecchi in un periodo di forma iniziato a Cagliari, la partita l’ha risolta la doppietta di Dumfries, che di nome fa Denzel in omaggio all’attore americano Denzel Washington, di cui la madre era fan.

Anche se ci può stare l’irregolarità sul gol dell’1-0, anche se il Var che per cinque minuti ha vivisezionato l’azione del gol di Ederson che avrebbe riaperto l’incontro (e vista poi la parata di Sommer su Loookman nel finale non era cos’ scontata) per trovare un quarto di ginocchio in fuorigioco di De Ketelaere, ma davvero pensare di fare risultato contro la regina di Supercoppa con un massiccio turnover voleva dire andare incontro ad un finale quasi annunciato. Insomma, prendiamoci la sconfitta e ritorniamo in Italia, dove ci aspetta un weekend di riposo e finalmente l’unica settimana senza infrasettimanali per preparare al meglio la prossima partita ad Udine di sabato 11, prima di tornare con le classiche due partite a settimana fino ad inizio febbraio.

Servirà per ricaricare le pile e mettere velocemente in archivio il viaggio in Medio Oriente, nello stadio semivuoto di Riyad. Per CR7 sarà anche il campionato più bello del mondo, ma come calore sarebbe meglio che le cose nostre restassero da noi. Dove non si può neppure fare un minuto di raccoglimento per la scomparsa di Aldo Agroppi perché gli arabi non sono abituati col rischio che fischiassero come la scorsa edizione con Gigi Riva. Ma col denaro si può comprare tutto, anche una pericolosa tournée di inizio anno in mezzo al campionato.

COSA SUCCEDE IN CITTA’ – In attesa della seconda semifinale tra Juve e Milan e della finalissima di lunedì, il campionato andrà in scena nel weekend con l’ultima giornata del girone di andata, che sarà monca vista l’assenza delle tre partite che vedono coinvolte le quattro semifinaliste (Atalanta-Juve, Como-Milan ed Inter-Bologna) anche se saranno tutte recuperate il 14 e 15 gennaio.

Il Napoli a Firenze potrà prendersi il provvisorio e platonico titolo d’inverno, in una delle tre partite di sabato 4, in cui ci saranno Venezia-Empoli nel pomeriggio e Verona-Udinese di sera. Domenica cinque partite in orari diversi: all’ora di pranzo la sfida di coda Monza-Cagliari, tra ultima e terz’ultima, alle 15 Lecce-Genoa, alle 18 Torino-Parma e di sera il derby capitolino. Insomma, difficile prendere spunti da un turno di campionato simile, a parte le gare di Firenze e Roma. Intanto è partita il 2 gennaio la sessione invernale di calciomercato, che si concluderà il 3 febbraio e condizionerà cinque turni di campionato, anche se i veri colpi arriveranno presumibilmente alla fine. Dove l’Atalanta non dovrebbe attingere per eventuali ritocchi alla rosa, avendo un progetto già ben avviato.

Venerdì 3 gennaio 2024

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