Santa Brigida ricorderà il compaesano Pietro (Pierre) Geneletti, morto nel lager di Melk (Austria) il 19 febbraio 1945, a soli 24 anni, con una “Pietra d’inciampo”. La cerimonia della posa, di quella che sarà la terza pietra d’inciampo della Valle Brembana (dopo quelle di Sottochiesa e di Cornalba), è prevista per sabato 31 maggio, a Santa Brigida.
Geneletti, classe 1921, era emigrato in Francia con la famiglia a nove anni di età. Si arruolò nelle forze partigiane francesi da gennaio 1944, venne catturato ad agosto e deportato in Germania come “Prigioniero politico”.
Prima a Dachau, poi a Mauthausen, infine a Melk, dove fu destinato a scavare gallerie. Qui le condizioni di lavoro e di vita erano disumane, con continue percosse e violenze gratuite che spesso erano la causa di morte. Arrivare in infermeria era l’anticamera della morte, in quanto i malati non erano curati ma spesso uccisi con iniezioni nel cuore di fenolo, benzina o aria, perché considerati “inutili divoratori”. Sulla lista dei morti (per “collasso circolatorio”) nel lager di Melk, c’è anche Geneletti: aveva 24 anni (la sua storia è stata ricostruita da Gianpiero Crotti sull’ultimo numero dei Quaderni brembani del Centro storico culturale Valle Brembana).
Le pietre d’inciampo sono un’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig, per depositare nelle città europee, una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. L’iniziativa consiste nell’incorporare, nel selciato stradale delle città, davanti alle case delle vittime di deportazione, blocchi in pietra ricoperti da una piastra di ottone posta sulla facciata superiore.
Mercoledì 5 gennaio 2025