Da 40 anni, quando vennero chiuse le cave di gesso, Santa Brigida convive con il timore di un collasso degli enormi tunnel sotterranei, alti anche 50 metri. Gallerie che, svuotate del materiale, si sono negli anni riempite di acqua, fino a 60 mila metri cubi, una sorta di lago sotto il paese. Con il rischio di un cedimento che avrebbe avuto conseguenze disastrose per l’abitato.
Negli ultimi dieci anni – grazie a cospicui investimenti della Regione – si è potuto mettere in sicurezza le gallerie più pericolose, quelle di Carale-Monticello, riempiendole di una speciale miscela di cemento, argilla e acqua. Una “bomba” idrogeologica che, fortunatamente, è stata disinnescata prima che, nei prossimi anni potesse portare a un collasso del paese. Ancora nel 2022, peraltro, si è avuta la riprova della fragilità del territorio, con le enormi voragini che si erano aperte nei pressi della strada provinciale, ora messa in sicurezza.
Per completare l’opera, però, mancano ancora gli interventi nelle ex cave di Bolferino-Grassello e Cornello. Interventi che ora sono programmati. Dopo una prima fase di messa in sicurezza dell’imbocco delle gallerie, ora si stanno consolidando i pilastri interni delle gallerie, le volte del soffitto, così da non farlo cedere. Sono poi previsti altri lotti, per un milione e 650mila euro. Saranno poi posati sistemi di monitoraggio delle gallerie. Santa Brigida avrà così finalmente piedi di cemento.
Mercoledì 2 novembre 2023