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San Pellegrino, il ricordo di Cesare Benigni e del suo rifugio: “La vera storia”

Cesare Benigni, per i più, oggi è il nome di un rifugio. Un rifugio, di proprietà del Cai di Piazza Brembana, per posizione tra i più belli delle Orobie. Venne costruito 40 anni fa e lo scorso 25 agosto ne è stato festeggiato il compleanno, con musica e canti. Ma Cesare Benigni, a cui il rifugio è dedicato, è prima di tutto una vita spezzata, quella di un giovane operaio nell’officina del padre, uno scout ventenne di Ponte San Pietro che amava la montagna e sulla montagna lasciò la vita.

SABATO 9 novembre, al teatro dell’oratorio di San Pellegrino, alle 21, ci sarà una “narrazione in musica” dal titolo “La vera storia del Cesare Benigni”, con il coro scout di Ponte San Pietro, “Note di bivacco”. Si narrerà delle vicende che hanno dato origine al rifugio.

Sarà presente il presidente del Cai di Piazza Brembana, Giovanni Battista Stefanoni. Con lui Massimo Locatelli che, 40 anni, fu tra coloro che ritrovarono il corpo di Cesare. “Coincidenza vuole – dice Stefanoni – che anch’io fossi uno scout del gruppo di Dalmine ai quei tempi. E mi ritrovo qui, 40 anni dopo, a essere il presidente della sezione che ha realizzato il rifugio. Alla serata di ricordo sarà presente la famiglia di Cesare, con il fratello e i nipoti, che già erano saliti lo scorso 25 agosto alla festa al rifugio”.

Il 5 luglio 1981 Cesare Benigni precipitò in un canale dal pizzo del Diavolo di Tenda. Il ritrovamento del suo corpo ebbe dell’incredibile.

Quel giorno Cesare era da solo sulla montagna più alta della Valle Brembana. Il suo mancato rientro a casa fece scattare l’allarme e quindi le ricerche, per oltre due settimane, con centinaia di volontari, ma invano. Finché Lorenzo Begnis, di Lenna, allora responsabile del Soccorso alpino (come scrisse lui stessa nella relazione ufficiale) venne avvertito dai famigliari di Cesare: “C’è una persona che pare di sentire dove si trova Cesare…”. Begnis, il 13 luglio, raggiunge questa signora, a Ponte San Pietro, una sensitiva: segna una X rossa su una cartina. “La stessa sera – scrive Lorenzo – senza logica e razionalità, decidiamo di andare a vedere quel punto, alla base della parte centrale della est del Diavolo, esattamente sulla curva di livello del passo di Valsecca”. Il 14 luglio alcuni scout, raggiunto il punto indicato dalla sensitiva, trovano il corpo senza vita di Cesare. Oggi in quel punto c’è una croce in ferro, realizzata dall’officina del padre di Cesare e posata dagli amici scout.

Una storica immagine del rifugio Benigni sommerso dalla neve: era l’8 febbraio 2014 (dalla nostra webcam)

Con il padre Patrizio si decise di costruire un rifugio in suo ricordo, inaugurato il 26 agosto 1984, in cima alla Val Salmurano, territorio di Ornica (in genere si raggiunge dal sentiero che parte dalla strada per i Piani dell’Avaro di Cusio), a 2.222 metri di quota, nei pressi del lago Piazzotti. Un rifugio a cui, noi di Valbrembanaweb, siamo particolarmente affezionati. Da anni lo “spiamo” grazie alla nostra webcam che spesso ci regala tramonti e albe da sogno. E ci piace pensare che dietro quei panorami ci sia il sorriso di Cesare

Giovedì 7 novembre 2024

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