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Atalanta, dal sogno scudetto al rischio di perdere la Champions

Di Diego Valceschini

Dal sogno scudetto al rischio di perdere pure il piazzamento Champions. Sono cambiati gli scenari dopo il clamoroso 4-0 dell’Allianz Stadium del 9 marzo alla sconfitta nel pomeriggio di Firenze: i tre punti dalla vetta ora sono diventati nove, ed è più importante guardarsi alle spalle, col Bologna a -2 e la Juventus a -3, senza contare il possibile -4 della Lazio (prossimo avversario) se vincesse il posticipo di oggi e Roma e Fiorentina anche loro inseretesi, ora a -6 e -7 dagli orobici.

LA VERSIONE PEGGIORE – Al Franchi è andata di scena la brutta copia della squadra che aveva incantato fino a poco tempo fa: tra l’altro cade anche la lunga imbattibilità esterna che durava dal 30 agosto, quando arrivò la sconfitta per 4-0 in casa dell’Inter, mentre era dal periodo febbraio-marzo 2023 che la Dea non restava a secco per due partite consecutive in campionato (allora le partite furono tre, con Milan, Udinese e Napoli).

A Firenze arriva anche la terza sconfitta consecutiva in gare ufficiali, fornendo una prestazione non degna del club: sappiamo che la Dea ha diverse pelli ed è in grado sempre di rinascere quando la si da in crisi, e l’occasione sarà le due prossime partite casalinghe contro Lazio e Bologna, ma si spera di evitare il contraccolpo da illusione scudetto: evitando cioè di ripetere la Juventus della passata stagione che, dopo aver perso lo scontro diretto con la capolista iniziò a cedere nel girone di ritorno per assenza di stimoli.

E gli stimoli non devono calare, perché c’è da difendere questo piazzamento per sentire la musichetta Champions sugli spalti del Gewiss Stadium anche la prossima stagione. Ma partite come quella di domenica pomeriggio non devono più accadere. Contro la squadra di Palladino è proprio mancata quella grinta da grande club: che sia per le voci dell’addio di Gasperini, che sia per la poca brillantezza dei leader (Retegui è rientrato dopo il contrattempo che gli ha fatto saltare la nazionale, ma è stato troppo nervoso ed inconcludente ed anche Lookman ha corso senza costrutto).

I dati sono eloquenti; nessun tiro nello specchio della porta difesa da De Gea, l’unica occasione pericolosa degna di nota è stata un diagonale di De Ketealare fuori di poco, mentre i viola si sono avvicinati diverse volte al raddoppio (clamorosa l’occasione di Ranieri a tu per tu con Carnesecchi), dopo il gol di Kean, 16mo in campionato, che ha approfittato di uno svarione di Hien per involarsi verso la porta e battere Carnesecchi per quello che sarà il gol partita. Sterile possesso palla (55 a 45 %)e prevalenza di calci d’angolo (4-2) per non produrre un’azione da ricordare.

Ed ora serve comunque radunare tutte le forze, ritrovare la compattezza ed affrontare le ultime otto tappe stagionali con la giusta determinazione per raggiungere l’obiettivo rimasto: perché se si vuol sognare ancora trasferte al Bernabeu, al Camp Mou, all’Allianz Arena, a Parigi o Liverpool serve ritrovare lo spirito delle 11 vittorie consecutive. Il tempo c’è, ma non è molto.

Lunedì 31 marzo 2025

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