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Alluvione Romagna, il direttore museale Galizzi di San Giovanni Bianco: “Imola e Ravennate, un disastro”

“Per ora la città di Ravenna, dove abito, è salva. Ma tutto intorno è un disastro, la provincia, e poi Imola, Faenza. Le comunicazioni stradali sono bloccate, stanno per chiudere l’autostrada e le vie secondarie sono allagate. A Ravenna tanti sono rimasti a casa, muoversi è molto difficile”.

Diego Galizzi, 52 anni, di San Giovanni Bianco, dal 2000 vive in Emilia Romagna, tra università e lavoro. E’ stato direttore del museo civico di Bagnacavallo, città oggi devastata dall’alluvione, e oggi è alla guida dei musei Civici di Imola.

“Naturalmente i musei civici di Imola sono chiusi – continua Galizzi – anche se fortunatamente non sono stati ancora raggiunti dall’esondazione del Santerno, distante circa un chilometro. Sempre a Imola hanno chiuso il paddock del circuito di Formula Uno (il Gran premio previsto domenica è stato annullato, ndr). A Bagnacavallo già una settimana fa era stato un disastro. La città aveva iniziato a risollevarsi, a ripulire. Ed ora questa nuova ondata, con gli argini del Lamone che non erano stati ancora del tutto ripristinati”.

“Ravenna storicamente convive con l’acqua – prosegue – tanto che nei secoli i fiumi sono stati deviati lontano dal centro storico. Oggi in città c’è pochissima gente, tante frazioni sono state evacuate. Per me sarebbe molto difficile raggiungere i musei di Imola, le strade di collegamento sono allagate. Qui quasi tutti sono rimasti a casa in attesa di capire cosa succederà nelle prossime ore”.

“Il problema è che continua a piovere – conclude – e c’è una continua mareggiata da Est che rallenta lo scarico dei fiumi in mare”.

Mercoledì 17 maggio 2023

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