“La famiglia, lo sport, il suo paese e la sua valle. Erano questi i valori in cui ha sempre creduto e che ci ha tramandato. Uomo di poche parole, amava i fatti”. Nicolò Galizzi ricorda così papà Stefano, conosciuto come “Galo”, scomparso domenica pomeriggio 3 novembre, alla casa di riposo “Don Palla” di Piazza Brembana, dopo una malattia durata 16 anni. Stefano Galizzi, di San Giovanni Bianco, aveva 71 anni. “Poche parole, molti fatti”, dice il figlio. Fatti che lasceranno e hanno lasciato un segno in tante persone in Valle Brembana.
Diplomato in educazione fisica, Stefano Galizzi aveva iniziato a fare l’insegnante nelle scuole. Si era quindi dedicato allo sport, in particolare al calcio, di cui fu un protagonista in valle e non solo, negli anni Settanta e Ottanta. Aveva militato in serie C, nel Seregno, quindi nella Stezzanese, nel Leffe, nel San Pellegrino, nella Brembillese. Fu allenatore, nel Csi a San Giovanni Bianco e nell’Ac San Giovanni Bianco, a Piazza Brembana, a San Pellegrino, nella Brembillese, a Selvino. Nel 1989 aveva sposato Camilla, da cui ha avuto i figli Nicolò, Francesca e Andrea. Da 16 anni era malato. “Ricordava sempre gli anni in cui era stato calciatore e allenatore – continua il figlio – guardando le foto di quell’epoca bellissima per San Giovanni Bianco e la valle. Ci ha sempre educato ai valori dello sport”.
Gli ultimi anni di attività lavorativa era stato operaio alla Brembo di Mapello, poi la pensione. Malato di Parkinson, da alcuni giorni era ricoverato al “Don Palla” di Piazza Brembana, dove è morto domenica 3 novembre. La camera ardente è allestita nella chiesa di San Rocco a San Giovanni Bianco, quartiere dove Stefano Galizzi abitava. I funerali saranno celebrati mercoledì 6 novembre alle 14,30, nella parrocchiale di San Giovanni Bianco.
Così lo ricorda l’amico Mario Micheli, di San Giovanni Bianco: “Sei riuscito a segnare il gol più importante della tua vita accompagnando all’altare la tua Francesca per il giorno più bello, raccogliendo tutte le forze con la grinta che ti distingueva quando eri calciatore. E così voglio immaginare che te ne sei andato con un sorriso caro Stefano. Erano gli anni Settanta, al campo dell’oratorio stava nascendo quella squadra che avrebbe per sempre segnato la storia del calcio Sangiovannese, tu eri stato scelto come allenatore di quel gruppo di ragazzi e grazie ai tuoi dettami di li a pochi anni sarebbero diventati campioni regionali Csi. La finale si giocava in trasferta si vinse ai rigori quando si arrivò a Sangio tutto il paese ci accolse e si fece festa grande in piazza Zignoni. La tua carriera di mister al San Giovanni calcio fu lunga e ricca di soddisfazioni, dopo la prima squadra ti sei dedicato ai settori giovanili della società coadiuvato dalla tua cara moglie Camilla insegnando calcio ed educando centinaia di ragazzini ai veri valori della vita, quei valori che hanno caratterizzato passo dopo passo la tua vita meravigliosa dalla quale abbiamo attinto anche noi come esempio da seguire”.
Lunedì 4 novembre 2024