Sono da poco trascorse le 15 quando la processione fa la sua uscita dalla chiesa parrocchiale di San Giovanni Bianco Da quel momento la pioggia inizia a scendere ancora più forte. Ma – dopo quattro anni di restrizioni – la gente di San Giovanni Bianco e della Valle Brembana ha voluto ugualmente fare la “sua” processione.
Così, domenica 26 marzo, la reliquia della Sacra Spina è tornata di nuovo tra i fedeli, accompagnata dalla banda musicale, dalle confraternite religiose (15, arrivate da Bergamo, Cremona e Sondrio), dai paggetti, dai trentatreenni che hanno portato il crocifisso alto quattro metri e pesante 270 chili, mentre le coetanee hanno portato i segni della Passione. E poi i fedeli, a migliaia. Ad accompagnare la reliquia, portata dal vescovo emerito di Fidenza Carlo Mazza. Una processione sotto la pioggia ma, forse proprio per questo, ancora più sentita, addirittura più “passionale”, come ha detto proprio il vescovo alla conclusione. “Quest’acqua è una benedizione – ha detto monsignor Mazza – ed è come se avessimo sentito un pezzettino di Passione sui nostri corpi”.


Poi, alla fine, anche il parroco don Diego Ongaro ha voluto ricordare: “Dieci anni fa la processione non fu fermata dalla neve, nel 2020 neppure dalla pandemia, quando feci da solo il cammino. Quest’anno non ci ha fermato la pioggia. E questa chiesa gremita, dopo quattro anni, è segno più bello, una benedizione per la nostra comunità”. E proprio il parroco ha voluto un particolare applauso proprio ai trentatreenni che, nonostante la pioggia, hanno voluto ugualmente portare il crocefisso in legno di 270 chili.





Domenica 26 marzo 2023