Formai de mut, Branzi Ftb, Storico Ribelle, Stracchino all’antica, Agrì di Valtorta, Caprini, Strachitunt. Sono i formaggi Principi delle Orobie protagonisti a Forme, la rassegna casearia che da alcuni anni si tiene a Bergamo.
Formaggi brembani che in piazza Vecchia, con i loro stand, hanno visto l’afflusso di centinaia di persone. Tantissimi i turisti, i visitatori, molti stranieri, a chiedere informazioni e a comprare.
Come sempre, grande attenzione, per lo stand valtellinese del formaggio di latte bovino più caro al mondo, lo Storico Ribelle (ex Bitto) prodotto tra Valtellina e alta Val Brembana (Mezzoldo). Produzione di formaggio che resiste e continua, nonostante le guerre dell’industria casearia e i prezzi stellari, giustificati dal sacrificio dei pochissimi alpeggiatori, rimasti legati a un’antica tradizione (niente mangimi e fermenti, vacche al pascolo e non sempre in stalla, alimentazione a erba), e una qualità straordinaria. Oggi lo Storico Ribelle costituisce un elemento di grande attrazione per il territorio e un esempio per i produttori di montagna.
Storico ribelle: il fresco a 60 euro al chilo, una forma stagionata 23 anni
L’esposizione dei prezzi dello Storico Ribelle parla chiaro: l’annata 2023 viene venduta a 60 euro al chilo, quella più stagionata disponibile (2014) a 200 euro al chilo. Ma nei grandi negozi di gastronomia italiani e alle aste alcune forme vengono vendute anche a 260-300 euro al chilo. Nello stand una forma è datata addirittura anno 2000: ben 23 anni di stagionatura. Chiediamo se verrà aperta. “No, ci siamo troppo affezionati”, dice uno dei commessi. E le forme più costose sono proprio quelle prodotte sull’Alpe Cavizzola di Mezzoldo, in alta Val Brembana. Qui i formaggi più pregiati al mondo. Naturalmente da degustazione (a meno che uno sia milionario) come un Grand cru per i vini…
Sabato 21 ottobre 2023