Anche i contadini ora possono cacciare i cinghiali. Per contenere e cercare di limitari i danni prodotti dagli animali, Regione Lombardia, da inizio febbraio, ha aperto anche agli agricoltori, ai loro famigliari e non solo, la possibilità della caccia. Nel 2021 gli abbattimenti in Lombardia sono stati oltre 14 mila, contro i 9.000 del 2020 e i 7.000 del 2019.
“La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Fabio Rolfi, ha approvato una delibera per la gestione del cinghiale. Un modo per rispondere concretamente alle esigenze degli agricoltori che subiscono quotidianamente dei danni – ha dichiarato il sottosegretario regionale Fabrizio Turba -. Per questo motivo, per contenere le popolazioni di cinghiali, Regione Lombardia ha annoverato tra le figure abilitate alla caccia anche i proprietari, i loro famigliari, i dipendenti e i conduttori dei fondi, sul quale vengano certificati danni alle colture”. “Queste persone – ha aggiunto Turba – dovranno essere in possesso dell’abilitazione al controllo selettivo. Coloro che non fossero in possesso dell’abilitazione potranno presentare alle Polizia provinciali una richiesta di autorizzazione”.
Nelle settimane scorse l’allarme cinghiali era arrivato in particolare da Gerosa (Val Brembilla), dove l’allevatore Fulvio Fantini aveva lanciato un appello proprio a Regione Lombardia, dopo che i suoi prati erano stati devastati dal passaggio degli ungulati: troppi danni causati dai cinghiali, occorre intervenire quanto prima, era stata la su richiesta.
Martedì 8 febbraio 2022