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Atalanta verso la Supercoppa: sfida con la “bestia ner(azzurra)” Inter

Di Diego Valceschini

«Se non puoi vincere, assicurati di non perdere». Così diceva il grande Johan Cruyff anni fa. Motto che calza a pennello per l’Atalanta nella prestazione di sabato sera. Dopo 11 vittorie consecutive la Dea si ferma, ma almeno a Roma riesce a non perdere, salvandosi all’88’ col gol di Brescianini, e chiudendo così un 2024 storico in vetta alla classifica, anche se condivisa col Napoli, e con l’Inter a -1 potenziale capolista, avendo sempre l’asterisco di Firenze, che diverranno due nel prossimo weekend.

PARI E PATTA – Il 2024 si chiude così come era iniziato, con un pareggio a Roma. La Dea ha rischiato di essere suonata dopo aver praticamente non giocato per tutto il primo tempo: subito lo squillo di Castellanos, su cui Carnesecchi respingeva, poi l’incrocio dei pali colpito da Guendozi facevano da prologo al vantaggio laziale, con Castellanos che lanciava Dele-Bashiru: la difesa alta del Gasp falliva il fuorigioco ed il connazionale di Lookman si involava in rete. Nella ripresa l’Atalanta iniziava a scuotersi, grazie anche ad un Cuadrado in forma che inzuccava di poco fuori , e poi con Lookman che si procurava tre buone occasioni. Ma troppo sbilanciata rischiava la capitolazione quando Dia, lanciato in contropiede calciava addosso a Carnesecchi. Sventato il pericolo, l’Atalanta coglieva il pari a 2 minuti dal novantesimo grazie ad un’azione avviata da Bellanova,in cui crossava al centro dell’area dove Zaniolo smistava per Lookman, il cross per il liberissimo Brescianini che insaccava. Mancava poi la forza per tentare un altro colpaccio e per una volta, citando Vasco in una sua canzone “Ci si deve accontentare”

UNA POLTRONA PER DUE – Il pareggio costa l’aggancio al vertice del Napoli di Conte, che domenica pomeriggio batte il Venezia con un gol di Raspadori dopo che Lukaku sbaglia un rigore, parato dall’ottimo Stankovic. Sabato pomeriggio aveva risposto l’Inter con un netto 3-0 a Cagliari, in attesa della sfida alla Dea in Arabia. Il programma si era aperto alle 15 di sabato con i successi salvezza del Genoa a Empoli e del Parma (al 98’) sul Monza, con i brianzoli sempre più inguaiati sul fondo della classifica. Domenica nel “launch natch” usciva il cuore Toro, in grado di rimontare due gol all’Udinese e portare a casa un pareggio che fa morale, poi l’unica partita pomeridiana del Napoli.

Di seguito l’ennesimo pareggio della Juve, che viene raggiunta due volte dalla Fiorentina in casa, al terzo 2-2 di fila in casa e all’undicesima X complessiva (da rimarcare i primi gol del fratellino del Thuram interista e il gol dell’ex Kean), mentre in serata scialbo 1-1 tra Milan e Roma, confermando il loro momento di difficoltà, nella partita che ha segnato il capolinea dell’allenatore milanista Fonseca, rilevato dal connazionale Conceicao senior. Lunedì altro successo salvezza importante del Como sul Lecce così come del Verona, che a sorpresa espugna il Dall’Ara con un autogol all’88’ che chiude il 2024 calcistico in Italia.

SUPERCOPPA ARABA – Dopo il brindisi all’anno nuovo, il 2025 dell’Atalanta inizierà in Arabia Saudita per la prima partecipazione alla Supercoppa Italiana, trofeo che per il secondo anno è allargato a 4: la dea prende parte da finalista di Coppa Italia. Ex trofeo estivo che apriva la stagione, dal 2018 il trofeo si è assestato nei mesi invernali, e dal 2021 si gioca sempre a gennaio.

La formula delle semifinali impone alla finalista di affrontare la squadra campione d’Italia, e così giovedì sfiderà la bestia nera Inter, vincitrice delle ultime tre edizioni, fresca del ricordo dei due terribili 0-4 subìti in campionato nel 2024, il 28 febbraio ed il 30 agosto. Venerdì poi è in programma l’altra semifinale tra Juventus e Milan e lunedì 6 la finalissima (non c’è per fortuna la finale per il terzo posto). Primo atto di un gennaio impegnativo per l’Atalanta, in cui l’aspettano il recupero con la Juve, la sfida al Napoli, le trasferte non facili di Udine e Como e il gran finale in Champions col clou della trasferta al Camp Nou di Barcellona.

Martedì 31 dicembre 2024

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