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Atalanta, quanta amarezza. Tifoseria da scudetto: ha incitato anche nella disfatta

Di Diego Valceschini

No, non doveva finire così. Non poteva finire la campagna europea già a metà febbraio, contro l’ultima tra le qualificate. Quando il cammino si prospettava abbordabile fino ai quarti. Tanta amarezza, una delusione nera per quel maledetto Bruges, che ha evocato i fantasmi del Malines, altra belga che però eliminò un’Atalanta sicuramente diversa da quella di martedì. Una flessione dimostrata in campionato che si è riversata anche sulla Champions.

Dove ogni discorso sul rigore inventato ai belgi all’andata crolla, dove si può parlare di sfortuna e tutto quanto, ma purtroppo l’Atalanta aveva i numeri per ribaltarla, invece è finita persino peggio.

PARTITA MALE, FINITA PEGGIO – Ora ce lo chiederemo ancora per molto: se all’andata fosse finita 1-1 l’approccio alla gara sarebbe stato diverso? Finire sotto dopo un minuto di gioco ha reso la strada ancora più in salita, prendere il secondo gol è stato ancora più bruciante, ma l’emblema è stato il terzo gol, preso dopo una ripartenza al termine di due pali colpiti in azioni ravvicinate.

Chiuso il primo tempo sullo 0-3 è stato difficile organizzare le idee, anche se l’ingresso di Lookman ed il gol immediato del nigeriano ha fatto un po’ tornare a respirare, ed il rigore concesso subito dopo al termine dell’ennesima azione finita sul palo per il fallo subito da Cuadrado (il colombiano ha messo tutta la sua esperienza e la sua velocità, ma non è bastato) e fattosi parare da Mignolet ha chiuso definitivamente ogni speranza, accentuata poi dalla follia finale di Toloi.

Si esce dalla Champions con l’avversario che era stato ben accetto in fase di sorteggio (c’era da scegliere tra loro e lo Sporting Lisbona, impallinato dal Borussia Dortmund, forse era meglio l’ennesimo revival con i portoghesi) e ora resterà solo il campionato, con 13 partite da sfruttare per provare a riqualificarsi l’anno prossimo, e magari fare un pensierino tricolore, visto che la vetta a 5 punti non è lontana. Un applauso anche al calore della tifoseria, che non si è mai arresa e ha continuato a incitare i ragazzi anche quando ormai le speranze erano vane.

GASP, TE LA POTEVI EVITARE – Una cosa che non è piaciuta sono le dichiarazioni di Gasperini, che ha criticato l’esecuzione del rigore di Lookman, preferendogli un altro battitore. A parte che sappiamo bene dei recenti errori di Retegui contro Arsenal e Torino e di Pasalic all’andata con i granata, ma non è affatto elegante criticare un proprio giocatore davanti a taccuini e microfoni: meglio certe rimostranze farle sapere al diretto interessato. I panni sporchi si lavano in famiglia, e i rigori non li sbaglia solo chi non li tira. Che poi parlare di crisi e di rottura dei rapporti umani è un attimo.

SI RIPARTE DA EMPOLI – Il campionato ora oppone la prossima giornata ad Empoli, allo stadio Castellani domenica alle 18 contro la squadra di D’Aversa, che naviga al quart’ultimo posto un solo punto sopra la zona retrocessione.

Contro i toscani all’andata il 22 dicembre è arrivata l’ultima vittoria casalinga in campionato. Positivi gli ultimi tre precedenti ad Empoli, sempre giocati ad ottobre e tutti vinti: l’ultimo risale al 30 ottobre 2023 con un netto 3-0 deciso dalla doppietta di Scamacca e dal fol di Koopmeiners. Tra i giocatori da tenere d’occhio i due talenti Sebastiano Esposito e Lorenzo Colombo, mentre il mercato ha dato un ulteriore rinforzo in attacco a gennaio, con l’arrivo dell’ivoriano Kouame dalla Fiorentina. Ex della partita Alberto Grassi nei toscani, mentre nell’Atalanta Daniel Maldini sarà fuori per infortunio, quindi salterà il ritorno da ex.

Mercoledì 19 febbraio 2025

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