CAI alta Valle Brembana – Posti Letto 11 – Referente del rifugio: Stefano Regazzoni CAI sezione di Piazza Brembana
Apertura tutti i fine settimana e festività dal 1 maggio (neve permettendo) al 15 giugno – tutti i giorni dal 15 Giugno al 15 Settembre; tutti i fine settimana e festività nei mesi di Ottobre e Novembre.
Mancava un rifugio sul sentiero 101, in quel tratto di Sentiero delle Orobie che collega il rifugio Benigni al rifugio Dordona. E la mancanza costituiva un problema serio per gli escursionisti che avevano necessità di fare sosta in zona ed erano costretti a fare tappe lunghissime, oppure a soggiornare in albergo: soluzione comoda, magari, ma non nello stile di chi fa trekking. Regione Lombardia, tramite il suo ente ERSAF, ha realizzato all’interno della Foresta regionale Azzaredo Casù, in comune di Mezzoldo (proprio “sopra” la casa di vacanze della diocesi Madonna delle Nevi) il rifugio dedicato a Marco Balicco, già sindaco del comune.
Il rifugio è un simpatico ed elegante edificio in legno, che si integra con una baita in pietra, tipica delle montagne bergamasche; è stato costruito su una precedente costruzione. Undici i posti letto e una trentina quelli a tavola (una cinquantina con i tavoli esterni). Moderni gli impianti di captazione dell’acqua, di riscaldamento, di produzione di acqua calda con impianto solare-termico e impianto fotovoltaico per l’energia elettrica. Arredamento moderno e confortevole, senza cedimenti al finto rustico. La nuova costruzione, posta a 1963 m, si colloca a poca distanza dal bivacco Alberto Zamboni (10 min.), anch’esso di proprietà di ERSAF e gestito dal CAI dell’Alta Valbrembana Sul sentiero 101:e, di cui ogni anno si celebra la festa a fine luglio. Il rifugio è dedicato a Marco Balicco, «un grande difensore della montagna e delle sue tradizioni, un uomo combattivo» come lo ricorda il fratello Raimondo, oggi vicesindaco di Mezzoldo. Marco, sindaco per 13 anni di Mezzoldo, morì prematuramente nel 1997 quando era ancora in carica; fu atleta, campione di scialpinismo, allenatore e alpino.
Come si raggiunge il rifugio?
Dal rifugio Madonna delle Nevi (1336 m): si risale la valle del fiume Brembo costeggiando il lato orografico sinistro fino a quota 1430 m circa: da qui (segnalazioni) si piega a sinistra e si comincia a salire nel bosco. Con percorso a tornanti si arriva alla baita Casù (1624 m) e si continua l’ascesa fino a sbucare fuori dall’abetaia a quota 1800 m circa. Verso destra si sale un costone erboso e si trova poi l’incrocio con il sentiero 124A. Di seguito, attraversando i pascoli, si passa dalla casera Azzaredo (1795 m), si toccano altre baite e si raggiunge il rifugio (2 h) Dalla località Fraccia (1600 m): si percorre la strada che conduce al passo di San Marco e, presso il tornante n. 9 (1600 m circa – segnalazioni), si stacca sulla destra il sentiero per il bivacco e il rifugio. Il primo tratto è abbastanza pianeggiante e alterna tratti nel bosco e nei prati, fino a superare un torrente. Con percorso a tornanti si guadagna quota fino ad incrociare il sentiero 124 che si segue fino al rifugio (1 h 15’)
Sul sentiero 101: dal passo San Marco (1992 m) si scende sul versante valtellinese lungo la carrozzabile per circa 150 m. Si segue il sentiero che si stacca sulla destra fino alla stretta Bocchetta d’Orta. Da questa, il sentiero lascia la cresta per discendere un breve canalino erboso, ritornando così sul versante bergamasco. Il sentiero, con alcuni saliscendi, attraversa la conca erbosa fino al passo della Porta (2023 m) da cui si prosegue in falsopiano sino al Bivacco Zamboni (1955 m), posto poche decine di metri sopra il nuovo rifugio (2 h) Proveniendo dal lato opposto, si parte dalla baita Camoscio di San Simone (1781 m) e si sale alla Forcella Rossa (2055 m). Da qui si cala al cascinetto dei Siltri (1973 m) e al laghetto di Cavizzola, da cui si risale al bivacco Zamboni (2 h)
La Foresta di Lombardia Azzaredo-Casù è costituita in prevalenza da un grande pascolo e si estende per 114 Ha nel Comune di Mezzoldo lungo i versanti bergamaschi dello spartiacque orobico. La morfologia del versante, nella parte boscata, è uniforme con boschi a prevalenza di abete bianco e rosso, con sporadica presenza del faggio e di latifoglie minori e pioniere, per lo più in fase di colonizzazione del pascolo. I fabbricati regionali sono utilizzati per l’attività produttiva d’alpe (viene prodotto il formaggio D.O.P. “Bitto”) che a tutt’oggi corrisponde alla maggiore vocazione del territorio, a cui negli ultimi anni si sta affiancando anche il valore turistico, grazie al sentiero “101” denominato “Sentiero delle Orobie” che attraversa tutta la parte superiore del pascolo. La foresta è popolata da incisioni fatte dall’uomo a testimonianza della presenza umana in queste valli in tempi remoti.