Originario di San Giovanni Bianco, dove si conserva la Casa di Arlecchino il gruppo de “L’Arlechì e chi oter Zani so’ fradèi” interpreta le radici bergamasche della celebre maschera della Commedia dell’Arte. Recuperando ritmi e danze delle feste popolari alpine e giostrando una trentina di elementi, che si accompagnano ad un antico carro di Tespi, Arlecchino guida lo svolgersi di sfilate ed intrattenimenti in cui è fondamentale tanto la rappresentazione “all’improvvisa”, quanto il coinvolgimento del pubblico.
Oltre ai riti carnevaleschi, il gruppo ripercorre nella trama di uno spettacolo vero e proprio la storia di Arlecchino che, come zanni bergamasco approda a Venezia in cerca di fortuna. Oltre ai riti carnevaleschi, il gruppo ripercorre nella trama di uno spettacolo vero e proprio la storia di Arlecchino che, come zanni bergamasco approda a Venezia in cerca di fortuna. Quadri improvvisi, evocazioni mimiche e scenografiche, colorate da canti, balli e suoni della tradizione, in cui emergono le voci del “sìfol” (piffero) e del “baghèt” (zampogna delle alpi), creano l’atmosfera che farà riconoscere ed applaudire il personaggio di Arlecchino come un irrinunciabile compagno di viaggio.
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