La decisione di chiudere alcuni sentieri di montagna agli escursionisti a causa dell’elevato rischio valanghe fa discutere ed il Cai di Bergamo ha manifestato sì la sua vicinanza alle amministrazioni ma anche la necessità di una formazione per tutti coloro che si avvicinano, anche per la prima volta, alla montagna.
Il presidente del Cai Bergamo Paolo Valoti si è espresso solidale con i sindaci che devono gestire il territorio nelle sua complessità consapevoli del fatto che i divieti servano a poco: “Come Cai – sottolinea Valoti – siamo convinti sia necessario continuare ad investire ogni energia e ogni mezzo di comunicazione per l’informazione corretta e la formazione alla montagna, per far crescere la consapevolezza dei pericoli e rischi in montagna, e la piena autoresponsabilità di chi la frequenta, e non nel piano inclinato dei divieti e di una presunta sicurezza senza limiti. I divieti da soli non possono aiutare a crescere. Ci rendiamo conto del tempo particolare che stiamo vivendo e delle difficoltà, ma facciamo un appello ai sindaci: anziché procedere subito con ordinanze di divieto, ci si confronti con chi ha competenze specifiche in questo ambito, per poter crescere tutti insieme”.
Nel frattempo nei comuni dove sono state emesse le ordinanze di divieto sono stati posizionati gli appositi segnali all’imbocco dei sentieri e saranno controllati dalle forze di polizia; i sindaci dal canto loro evidenziano che le ordinanze sono state emesse a tutela degli escursionisti e a loro spetta la responsabilità ed il dovere di rispettarle.
Giovedì, 18 febbraio 2021