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HomeAtalanta & Dintorni"La Dea tornerà a viaggiare, ma ora serve una ricarica"

“La Dea tornerà a viaggiare, ma ora serve una ricarica”

Di Diego Valceschini

Ci sono periodi di massimo splendore e altri di maggior flessione, e l’Atalanta in questo momento sta attraversando un periodo di flessione. L’eliminazione dalla Coppa Italia, trofeo di cui era finalista, lo dimostra, in casa contro il Bologna che è anche la vera kryptonite (assieme all’Inter) di Gasperini: i felsinei vincono a Bergamo per il terzo confronto consecutivo ed escono imbattuti per il quarto (l’ultima vittoria interna sul Bologna risale al netto 5-0 del 25 aprile 2021, mentre l’ultimo successo in assoluto è l’1-0 a Bologna del 20 marzo 2022).

La partita di martedì, comunque, ha mostrato una squadra ben lontana dalla sua intensità e cinismo che aveva caratterizzato le partite da fine settembre a fine dicembre: gli infortuni di Kolasinac e Lookman si stanno facendo sentire (anche quello di Kossonou è di una certa rilevanza).

Retegui e De Ketealare stavolta non sono stati incisivi, e in chiaroscuro l’inserimento dei nuovi Posch e Maldini: se il figlio d’arte ha creato l’unica vera palla gol pericolosa, l’austriaco ha patito subito l’inserimento da fresco ex, causando la punizione da cui è nato il gol di Santiago Castro (che era entrato da 2 minuti) a 10 minuti dai calci di rigore. L’argentino fa sorpreso Hien, davvero incerto sulla marcatura, e Rui Patricio, in uscita disperata, ed ha fatto centro, vedendo così sfumare un altro obiettivo stagionale.

Per diversi tifosi l’uscita dalla Coppa Italia è quasi una liberazione, in vista del ben più delicato impegno contro il Bruges nel playoff di Champions nei prossimi due infrasettimanali, ma attenzione a snobbare certi appuntamenti. La verità è che se ci si aspettava un’Atalanta a mille per tutta la stagione, niente poteva essere più fantasioso: la Dea tornerà a viaggiare, a dare spettacolo (dopotutto il 2-2 di Barcellona è roba vecchia di una settimana), ma periodi di ricarica batteria ci vorranno, sono inevitabili. Alla luce anche degli infortuni che, inutile nasconderlo, contribuiscono anche ai periodi di difficoltà, nonostante il club ci abbia abituato a rigenerarsi (come il periodo di magra osservato tra fine marzo e metà aprile, con le sconfitte interne col Bologna – ancora lui – e a Cagliari, e il pareggio interno col Verona avanti di 2-0) in cui però ci fu l’acuto di Liverpool in Europa League). Ed arrivano pure le notizie degli infortuni seri di Scamacca e Scalvini, che probabilmente hanno chiuso anzitempo la loro stagione.

A CASA DI GIULIETTA – E proprio da Verona si ripartirà sabato pomeriggio, contro la squadra allenata da Paolo Zanetti che sgomita per ottenere un’altra salvezza, rinfrancata dal successo di Monza. Anche i veneti hanno diversi giocatori fuori, dallo squalificato Duda, agli infortunati Faraoni, Tengstedt, Frese, Harroui, Livramento e Serdar. Quindi notizie non buone neppure per Zanetti, che potrebbe schierare qualche nuovo arrivo del mercato invernale, in un gruppo di classe modesta.

Sicuramente il giocatore con più classe, seppur discontinua è il colombiano Mosquera, ma occhio anche al cipriota Kastanos, bravo suoi calci da fermo, e lo svedese di origine senegalese Amin Sarr, a segno nella sconfitta per 6-1 del 26 ottobre scorso. A Verona l’Atalanta ha sempre vinto per 1-0 gli ultimi due confronti, registrati il 27 settembre 2023 e il 28 agosto 2022, e in generale ha vinto le ultime quattro trasferte al Bentegodi: anche un 2-1 il 12 dicembre 2021 ed un 2-0 il 21 marzo 2021. L’ultima gara non vinta fu un 1-1 del 18 luglio 2020. Grande ex Isaac Hien nell’Atalanta.

Mercoledì 5 gennaio 2025

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