Lunedì, 1 febbraio 2021
“Rinascerò, rinascerai” per la mia città ferita, cantava nel dolore e nella speranza il nostro Roby Facchinetti nel pieno della tragedia sanitaria che ha colpito lo scorso anno l’Italia e la bergamasca in particolare.
E quell’immagine sconvolgente del corteo di carri militari che trasportavano salme ha fatto il giro del mondo, come quella che campeggiava sulla facciata dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII: un infermiere che tiene amorevolmente la Penisola tra le braccia.
Nessuno, nella terra bergamasca, potrà mai dimenticare la paura, lo sbigottimento, il senso di impotenza e la disperazione di quei giorni, nessuno riuscirà a lenire quelle ferite, né chi ha perduto un congiunto senza potergli dare il proprio conforto, né chi ha atteso invano per giorni una diagnosi, un referto, un verbale autentico e non precompilato di morte, un’autopsia.
Sono quelle vittime il vero e silenzioso monumento alla memoria, ma in autunno nel parco che alla Trucca fa da corona all’Ospedale prenderà vita un autentico monumento vivente, che crescerà nel tempo e testimonierà per sempre la tragedia vissuta: il «Bosco della memoria», non solo un luogo del ricordo ma anche uno spazio vivo, perché accoglierà iniziative didattiche e ricreative rivolte soprattutto ai bambini e alle loro famiglie.
Giovedì 18 marzo, in occasione della prima giornata nazionale in memoria delle vittime del CoViD, verrà messo a dimora il primo albero dei 750 previsti: 130 da frutto, 70 da bosco e 90 arbusti che disegneranno isole alberate tutte da scoprire, davanti al secondo laghetto, quello più grande della Trucca.
Da oggi parte la raccolta fondi per il progetto ideato dall’associazione Comuni virtuosi, adottato dal Comune di Bergamo ed affidato all’architetto Paola Cavallini ed all’agronomo Roberto Reggiani. Sarà un’opera collettiva alla quale tutti sono chiamati a partecipare, basta visitare la pagina web “https:// www.produzionidalbasso.com/project/il-boscodella-memoria/”.