E’ nata l’Anagrafe delle fragilità a Bergamo: in città 1.198 persone in difficoltà, soprattutto anziani. L’obiettivo dell’Ats e dei comuni è creare un’Anagrafe delle fragilità integrate per intercettare i bisogni e sviluppare politiche sociali ad hoc. Incrociando i dati, fra i cittadini che hanno ricevuto cure sanitarie e quelli già seguiti dagli assistenti sociali, sono state individuate circa 9 mila persone in condizioni di elevata fragilità, 1.200 solo a Bergamo. Ma in città il progetto sta incontrando diffidenze. L’iniziativa, supportata dai 243 comuni della provincia e dalla Fondazione della comunità bergamasca, è nata dopo la prima ondata del Covid-19. “La pandemia ha mostrato che la dimensione sanitaria è connessa a quella sociale — spiega l’assessore alle Politiche sociali, Marcella Messina —. Nel database dell’Ats l’ambito di Bergamo conta 1.440 persone: l’85,6% sono over 65, il 14,4% è nella fascia dai 18 ai 64 anni”. Palazzo Frizzoni, a dicembre, ha inviato una lettera ad ogni cittadino individuato dall’Ats, con il recapito di «Bergamo aiuta» (342.0099675) a cui telefonare per fissare l’incontro con un’educatrice e l’intervista. «Negli ambiti più piccoli non ci sono resistenze, in città invece i numeri sono ancora bassi. Il progetto è importante, consente di programmare interventi vicini alle esigenze dei cittadini», spiega Messina. «Per costruire la banca dati abbiamo bisogno della collaborazione dei cittadini indicati dall’Ats», aggiunge Paola Consonni, referente del progetto.
Domenica, 31 gennaio 2021