Dal 10 gennaio Simone Moro è al campo base del Manaslu, in Himalaya. “Da qui – scrive il 57enne scalatore bergamasco – inizieremo ufficialmente il nostro tentativo invernale sulla montagna. Sarà una partita a scacchi con il vento e gli elementi, sperando di trovare una finestra di condizioni favorevoli”.
La spedizione di Moro, legatissimo alla Valle Brembana e in particolare a Foppolo, era partita il 22 dicembre. Obiettivo conquistare gli 8.163 della vetta in inverno, impresa già tentata tra il 2015 e il 2022. Ma ha sempre dovuto rinunciare a causa della troppa neve, del pericolo valanghe e per la presenza di seracchi impossibili.
Moro è uno specialista delle invernali: con le “prime” dello Shisha Pangma, 2005, Makalu, 2009, Gasherbrum II, 2011, e Nanga Parbat, 2016. “Le ultime ore d’autunno ci hanno portato alla Puja, la sacra cerimonia buddista che ha preceduto ogni mia scalata, tra le dimore incontaminate della grande Divinità”, scrive Moro sui social.
Nel tentativo Moro è accompagnato dallo scalatore Nima Rinji, nepalese di 18 anni che ha già scalato le 14 vette più alte del mondo, e da Osvaldo Rodrigo, alpinista e fotografo. Tenteranno di salire senza corde fisse, senza ossigeno. “Sarà dura, ma in fondo i perdenti sono quelli che non ci provano nemmeno, e noi vogliamo provarci nonostante sappiamo che sarà difficile”.
L’ultima conquista invernale del Manaslu fu dei polacchi Maciej Berbeka e Ryszard Gajevski, 40 anni fa, nel 1984.
Domenica 12 gennaio 2025